CATANZARO. “La famosa riforma del welfare DGR 449/2016, cosiddetta Roccisanity, non vola è ferma in pista in attesa di autorizzazione al decollo, di certo effetto della crisi del sistema aeroportuale calabro. Il regolamento attuativo sembrerebbe essere alla sua terza o quarta riedizione, peraltro non ancora definitivo; le dotazioni finanziarie si basano su uno storico peraltro non certificato o certificabile; molti comuni sono lontani dalla costituzione degli Uffici di Piano”. Lo dice il portavoce regionale di Pdi-An, Ernesto Rapani, secondo il quale “il tempo è scoccato, da giorno 1* luglio 2017 la funzione è trasferita dalla regione Calabria ai Comuni capofila, sulla base di un vuoto regolamentare, sulla base di un deficit strutturale e sulla base di una confusione organizzativa. Ad oggi le strutture autorizzate ed accreditate che operano nel Terzo Settore – continua – che sono in attesa di stipulare convenzioni con i comuni dei propri ambiti territoriali, non sanno a chi fatturare le mensilità di Luglio e Agosto, la regione Calabria non accetta la fatturazione, mentre i comuni sono ancora in fase embrionale. A questo credito si aggiunge quello che la Regione Calabria ha come pregresso nei confronti degli operatori del Terzo Settore, che peraltro non è nemmeno capace di certificare onde consentire la compensazione prevista dalle norme tributarie italiane”. “Non c’è da stupirsi – dice Rapani – è fatto conclamato che i dipartimenti regionali sono certamente incapienti, ma ancora di più sono di fatto al limite della bancarotta, non sappiamo se fraudolenta, ci stupisce inverosimilmente il perché proprio nei dipartimenti le poltrone delle teste d’uovo della burocrazia non ribolliscono come le pentole a pressione, così come dovrebbe essere, ma perché così non è? Ci stupisce inoltre perché il presidente Oliverio, che si dice controlli l’ente regionale fino all’ultima mattonella, non si è accorto di ciò? Ben altra ad oggi appare la realtà: il welfare da noi in Calabria ha rimesso indietro le lancette del tempo tornando all’anno zero. A poco servono le repliche, come la Roccisano ha fatto con il consigliere regionale Wanda Ferro, quando lo scenario che si vede – osserva – è un disastro immane, peraltro annunciato e quando la spesa prevista a bilancio sul sociale o welfare che dir si voglia, non supera lo 0,70%, politica di un governo regionale di sinistra”.