REGGIO CALABRIA. Il presidente della prima commissione regionale, Franco Sergio, ha presentato una proposta di legge per l’istituzione del “Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale e dell’Osservatorio Regionale per le Politiche Penitenziarie”. “Franco Sergio – spiega una nota – parte dal presupposto che la Calabria è una delle poche regioni priva della figura di tale “Garante”, uno strumento democratico ad alta valenza sociale, essenziale per contribuire ad affrontare con senso di umanità e giustizia le continue emergenze del settore carcerario e per garantire condizioni detentive dignitose; oggi purtroppo inaccettabili. La Calabria presenta, oltre ai centri per minori, ai centri d’identificazione ed espulsione ed alle strutture sanitarie per trattamenti obbligatori, 12 strutture penitenziarie attive (di cui 10 Case Circondariali e 2 di Reclusione). Di esse – fa rilevare – ben 5, secondo i dati aggiornati al 31 luglio 2014 del Ministero della Giustizia, presentano popolazione detentiva in eccesso rispetto ai posti disponibili (sovraffollamento tra il 105% e il 140%). Ancora, secondo l’XI Rapporto sulla Detenzione, del 17 marzo 2015 dell’Associazione Antigone, risulta al 6* posto nella graduatoria regionale per residenza delle persone detenute (5,73%), mentre è al 3* per nascita della popolazione carceraria (6,96%, unitamente alla Puglia)”. Il Garante, spiega, “dovrà svolgere un ruolo di promozione e diffusione del rispetto e della tutela dei diritti delle persone in stato detentivo ovvero limitativo della libertà personale, assumendo ogni iniziativa per assicurare i diritti alla salute, al miglioramento della qualità della vita, all’istruzione, all’assistenza religiosa, alla formazione professionale, alla mediazione culturale e linguistica per stranieri. Può inoltre effettuare visite ispettive per controllare le condizioni di vita dei detenuti, sulla conformità del trattamento ad umanità e sul rispetto della loro dignità. Va ricordato che ogni iniziativa in grado di “umanizzare il carcere”, è un contributo essenziale alla funzione risocializzante e rieducativa che la Costituzione assegna alla pena, con effetti positivi per l’individuo e la società”. La proposta prevede, inoltre, l’istituzione dell’”Osservatorio Regionale per le Politiche Penitenziarie” con l’obiettivo di affiancare e qualificare attività di studio, ricerca e promozione culturale assegnata al Garante, mediante il coinvolgimento di espressioni qualificate dell’associazionismo, professionale e non, del mondo accademico, giuridico, sanitario e sociale della Calabria. È prevista la durata quinquennale al pari della Legislatura e la non immediata possibilità di rielezione, per impedire il consolidamento di posizioni e, favorire così, un ricambio proficuo.