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Tallini: “Scatterà un’emergenza rifiuti se la Regione non interviene subito”

Tallini: “Scatterà un’emergenza rifiuti se la Regione non interviene subito”

CATANZARO. “Potrebbe scoppiare una nuova emergenza rifiuti, se la Regione Calabria non intervenisse tempestivamente per garantire l’operatività degli impianti di trattamento dei rifiuti solidi urbani ubicati nella provincia di Catanzaro”. Oggi il consigliere regionale Mimmo Tallini ha effettuato un sopralluogo ed ha potuto constatare che “l’impianto di Lamezia Terme, dove dovrebbe conferire il comune di Catanzaro, è attualmente chiuso per la mancanza del gasolio necessario al funzionamento dell’impianto di trattamento per lo smaltimento dell’umido. Se la situazione non fosse grave – commenta Tallini – considerato che si è in piena estate, sarebbe davvero ridicola. In queste condizioni, lo stesso comune di Catanzaro è attualmente costretto, con ulteriori costi aggiuntivi, a conferire la frazione umida nell’impianto di trattamento di Rende. Stessa sorte potrebbe toccare all’impianto di Alli, dove attualmente conferiscono numerosi comuni della Calabria, poiché ad oggi risultano, a quanto pare, nelle sue disponibilità esclusivamente circa 43 litri di gasolio”. Aggiunge il consigliere regionale: “C’è da augurarsi che la Regione provveda a ottemperare i propri obblighi con la Daneco spa, responsabilmente e nell’immediatezza, così da consentire l’approvvigionamento di combustibile e dunque la continuità e il funzionamento degli impianti di trattamento dei rifiuti. Altrimenti, nei prossimi giorni anche l’impianto di Alli potrebbe subire uno stop facendo ripiombare l’area centrale della Calabria in una nuova emergenza rifiuti proprio nel periodo estivo. Alla purtroppo storica fragilità del sistema complessivo, questa volta – conclude il consigliere regionale – si aggiunge la grottesca ‘variante – combustibile’ che, nella Calabria in cui tutto può accadere, potrebbe anche avere una sua giustificazione, ma certo non depone bene, né per l’affidabilità del sistema-Regione rispetto agli stessi cittadini calabresi né per la reputazione della Regione agli occhi dei turisti”.

 

 

 

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