CATANZARO. L’operazione della Dda di Reggio Calabria che ha portato al fermo di 116 persone “è un segnale importante di un impegno costante della magistratura calabrese che va sostenuta non solo con dichiarazioni a mezzo stampa ma con azioni concrete da parte delle istituzioni e della intera società civile calabrese”. Lo affermano Cgil, Cisl e Uil della Calabria in un comunicato. ”Concordiamo con quanto detto dal procuratore di Reggio Calabria Cafiero De Raho – aggiungono – l’operazione non è stata una semplice retata ma una forte azione messa in campo dalla Dda e dalla magistratura tesa a smantellare l’intero insediamento delle ‘ndrine. Operazione per la quale va il nostro plauso e sostegno. L’operazione della Dda di Reggio Calabria – scrivono sempre i sindacati – consegna un quadro inquietante circa il controllo totale della ndrangheta di tutti i settori vitali della società, pubblici e privati. Per queste ragioni occorre un’azione immediata delle istituzioni e del corpo sano della Calabria per una iniziativa forte che dimostri concretamente la vicinanza ai magistrati Calabresi in prima linea”. Cgil Cisl e Uil della Calabria chiedono al governo nazionale “di ascoltare le istanze della magistratura calabrese rispetto alla dotazione degli organici. Servono magistrati, tecnici, amministrativi nei tribunali calabresi, uomini e mezzi per l’area investigativa. Chiediamo al governo regionale – scrivono – ed ai gruppi consiliari della Regione un sussulto di responsabilità e di avanzare la richiesta al Presidente del consiglio regionale per un Consiglio straordinario “aperto” alle forze sane della Calabria sui temi della legalità, sviluppo e lavoro per una iniziativa specifica contro la ndrangheta a sostegno della magistratura e della Calabria onesta che vuole dignità, legalità, lavoro”