Arisa, Goran Bregovic, Baustelle, Max Gazze’, Vinicio Capossela. Sono solo alcuni dei nomi importanti della XV edizione del Festival d’Autunno diretta da Antonietta Santacroce. Un’edizione attesissima e rinnovatissima, a partire dalla location e dalle date. Si svolgerà quasi prevalentemente nel complesso San Giovanni di Catanzaro e partirà il 14 luglio con la sezione estiva mentre a settembre inizierà la sezione autunnale. Innemerevoli e diversi gli appuntamenti previsti nel ricchissimo programma: start con Arisa il 14 luglio, bis il giorno dopo con Historia du Samba. A seguire, da luglio a novembre, Bregovic, Baustelle, Gazzè, Tango e dintorni, Il Giorno dei Cori e Capossela, per un cartellone vario spalmato in cinque mesi..
#ilritmoalcentro è l’hastag coniato per sintetizzare al meglio lo spirito e la finalità della XV edizione del Festival d’Autunno che, per la prima volta, debutta nel periodo dell’anno in cui il centro storico di Catanzaro tradizionalmente si svuota, per regalare momenti di aggregazione, di pura energia e di divertimento.
“Dal 14 luglio proporremo a turisti e residenti un’offerta culturale articolata, grazie a spettacoli di qualità ( con alcuni dei cantanti più famosi del momento in esclusiva regionale), alla riscoperta delle tradizioni e dei tesori custoditi dalla città vecchia e alle delizie enogastronomiche proposte dai ristoratori cittadini che hanno sposato, con entusiasmo, la nostra idea – ha affermato ai nostri microfoni Antonietta Santacroce. Certo, questa XV edizione è una scommessa che punta molto anche sul coinvolgimento di un pubblico giovane. Ma penso che questa metamorfosi – che pur conserva alcuni tratti distintivi del progetto artistico tradizionale come le produzioni originali e le conferenze sulla nostra identità – vada nella direzione di un programma capace di valorizzare ancora meglio il territorio. Del resto, la recente partecipazione del Festival a Londra con la nostra produzione originale, il docu-film “God blessed Calabria”, ha dimostrato quanto questa terra abbia bisogno di essere conosciuta ed esplorata: e la cultura è senz’altro il mezzo per riscattare una regione che vive problemi reali ma è anche vittima di luoghi comuni che ne offuscano l’immagine”.