CATANZARO. “Una fioritura e una prima allegagione abbondanti avevano fatto presagire, per la campagna in corso, una straordinaria ripresa dell’olivicoltura Calabrese. Purtroppo non sarà così. Come abbiamo segnalato nei giorni scorsi, il violento attacco della mosca “tripide” ha causato una fortissima caduta delle olive appena formate, nella quasi totalità delle aree olivicole della nostra regione. È quanto sostiene Giuseppe Mangone, presidente dell’ Anpa – LiberiAgricoltori Calabria. “L’ultima annata che si può ricordare come positiva, sotto l’aspetto quantitativo della produzione di olive – dice – è stata quella del 2013. È seguito un crollo nel 2014 di circa il 70 per cento mentre nel 2015 si è avuto un leggero miglioramento con una produzione di olive pari a 246.000 tonnellate e circa 30.000 tonnellate di olio. Nel 2016 il dato si è aggravato con una produzione di olive pari a circa 130.000 tonnellate e circa 15.000 tonnellate di olio. Nell’annata in corso la produzione dovrebbe confermare il dato del 2016 con un’ulteriore, pesante azzeramento del reddito per gli olivicoltori Calabresi. Questa situazione, purtroppo, è la conseguenza di tanti anni di assenza di una politica attiva per il settore sia a livello nazionale sia a livello regionale. Malgrado ciò, gli olivicoltori calabresi hanno compiuto sforzi straordinari – afferma – per il miglioramento e la certificazione della qualità, testimoniati dalle tre DOP riconosciute agli oli extravergini di oliva nelle province di Crotone (Alto Crotonese), Cosenza (Bruzio) e Catanzaro (Lametia), nonché dall’IGP regionale e dalla crescente vocazione al biologico. Circa 10.000 mila produttori sono passati all’agricoltura biologica ed hanno variato il metodo di coltivazione passando dal convenzionale al biologico ben 50 mila ettari di uliveti. Con un’incidenza sul totale della superficie convertita a biologico del 40%. Oltre il 40% dell’olio prodotto è extravergine”. Per rilanciare il settore, secondo Mangone, occorre ripartire dal disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, licenziato dalla Camera dei Deputati il 16 maggio 2015, art. 4 che detta disposizioni urgenti per il recupero del potenziale produttivo e competitivo del settore olivicolo-oleario. “Ritengo assolutamente urgente – sostiene – la convocazione, da parte del Presidente della Regione, Mario Oliverio, delle organizzazioni professionali agricole e di tutti i soggetti della filiera olivicola- olearia, delle università e dei centri di ricerca per affrontare l’emergenza generata dall’attacco del parassita “Tripide” e per concertare una strategia per il rilancio dell’olivicoltura calabrese”.