REGGIO CALABRIA. “Nemmeno il tempo della proclamazione e il nuovo sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, è già sospeso per questioni giudiziarie, di cui era evidentemente a conoscenza”. Lo affermano, in una nota, la deputata Dalila Nesci e la consigliera comunale di Villa San Giovanni Milena Gioè, del Movimento 5stelle, che aggiungono: “Nello specifico il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, ha applicato subito la legge, ma c’è da chiedersi se gli sponsor politici di Siclari, intanto il senatore Nico d’Ascola, che presiede la commissione Giustizia, potessero risparmiare ai cittadini di Villa San Giovanni e alla democrazia questo ennesimo affronto, che conferma quanto i partiti, alle ultime amministrative camuffati dietro a liste civiche, abbiamo illuso gli elettori, senza rispettare le comunità. Naturalmente – proseguono le due 5stelle – casi del genere resteranno fuori di ogni riflessione sulla necessità che la politica difenda le istituzioni e che i partiti prevengano per tempo problemi e difficoltà delle pubbliche amministrazioni. Ciò che conta è vincere, per cui i partiti si preoccupano soltanto dei numeri, di là dalla tenuta dei governi locali. Adesso – concludono Nesci e Gioè – il Comune di Villa San Giovanni dovrebbe avere una gestione provvisoria che si annuncia problematica. Sarebbe una conseguenza simile a un commissariamento, che in Calabria è diventato la regola per via dell’ostinata irresponsabilità delle segreterie e dei big di partito, ai quali non interessa il bene comune”. Per un’altra deputata del M5S Federica Dieni, “come ampiamente previsto, il sindaco di Villa San Giovanni è stato sospeso dalle sue funzioni a soli tre giorni dalle elezioni amministrative che lo hanno visto vincitore. Si tratta di una brutta pagina politica scritta dall’arroganza di un uomo che ha deciso di anteporre i suoi interessi a quelli della comunità che avrebbe dovuto amministrare. Tutti sapevano – continua la parlamentare – che la condanna per abuso d’ufficio comminata al sindaco dal Tribunale di Reggio Calabria avrebbe fatto scattare la sospensione prevista dalla legge Severino. Ciononostante, lo stesso Siclari e la coalizione che lo sosteneva hanno preferito andare avanti per la loro strada, incuranti delle norme e privi del necessario buonsenso, di fatto lasciando Villa San Giovanni senza una guida legittimata democraticamente e scaraventandola in un nuovo e lungo periodo di instabilità. Il M5S – prosegue Dieni – aveva più volte sottolineato i rischi connessi alla candidatura di Siclari, ma tutti gli appelli alla responsabilità sono caduti nel vuoto. Dopo lo scioglimento del consiglio comunale e l’arrivo del commissario, era lecito aspettarsi una rinascita politica e sociale della cittadina dello Stretto, che invece, purtroppo, è tornata a essere la vittima sacrificale di quella stessa classe dirigente che ne ha segnato negativamente il destino. Ora – conclude – è necessario che chi di dovere chiarisca se il vicesindaco Richichi, nominata da Siclari subito dopo la sua proclamazione, può effettivamente guidare il Comune in qualità di sindaco facente funzioni. La speranza è che Villa non si ritrovi di nuovo in quella condizione di vacatio politica causata, solo pochi mesi fa, dalle condotte del nuovo sindaco e dei suoi ex compagni di giunta”.