ROMA. Dai risultati delle elezioni amministrative, il quadro che emerge è che sono state comunali amare per M5S. Il Movimento Cinque Stelle è fuori dai ballottaggi in tutte le grandi città, a partire da Genova, patria di Beppe Grillo diventata terreno di una faida interna. Ma Beppe Grillo, su Facebook, rivendica la presenza capillare del Movimento e una crescita che – sottolinea – “è lenta ma c’è’. ”Il M5S è stata la forza politica più presente a questa tornata elettorale. Gli altri partiti si sono camuffati, soprattutto il Pd che si è presentato in circa metà dei comuni rispetto al MoVimento. “I risultati sono indice di una crescita lenta, ma inesorabile”. ”Adesso – dice – il primo obbiettivo è dare il massimo supporto ai nostri candidati al ballottaggio. A luglio avremo il candidato presidente della regione siciliana, a settembre avremo il candidato premier. Dopo ci saranno le politiche e l’obiettivo è andare al governo. Successi e fallimenti fanno parte della nostra storia. L’importante è non mollare mai”. “Tutti gongolano – dice Grillo – esponendo raffinate analisi sulla morte del M5S, sul ritorno del bipolarismo, sulla fine dei Grillini. L’hanno detto dopo politiche, europee, regionali e referendum. Fate pure anche ora”. Il voto in 1.004 Comuni, con oltre nove milioni di italiani, riconsegna – dunque – un quadro politico soprattutto bipolare con i candidati di centrosinistra e quelli di centrodestra che si sfideranno ai ballottaggi tra due settimane. La spinta è dunque quella al bipolarismo e i partiti devono fare i conti con il fatto che le coalizioni da questo test elettorale risultano vincenti.