La commissione Antimafia ha svolto il lavoro di monitoraggio sui comuni sciolti per infiltrazione mafiosa, ovvero Arzano (Napoli), Bovalino, Giardinello (Palermo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Bagnara Calabra mentre sui comuni per i quali sono state istituite commissioni d’accesso per verificare infiltrazioni sono: Torre Annunziata (Napoli), Castelnuovo di Porto (Roma) e Campo Calabro. Per singolo comune è stato segnalato come il “comune di Bagnara, oltre al caso della candidata, già indicativo del clima in cui si svolgono le elezioni. All’elezione dell’11 giugno sono state presentate 4 liste civiche per complessivi 44 candidati. Ve ne sono 16 per cui risultano segnalazioni per diversi reati e 4 componenti della precedente amministrazione sono ricandidati, anche se facevano parte di quella sciolta”. “Su Bovalino non sono risultati casi di incandidabilità, sono state presentate 3 liste civiche e 36 candidati” fra questi tolti 16 esenti, “gli altri con segnalazioni per diversi reati”. Il comune di Campo Calabro “non era stato sciolto ma sottoposto ad accesso ispettivo. Presenta – è stato spiegato dall’antimafia – alcune criticità, non sono emerse incandidabilità ma il monitoraggio delle liste ha rilevato che non può non destare allarme candidati che hanno fatto parte di amministrazioni sciolte, con segnalazioni e parenti di esponenti mafiosi locali”. Per quanto riguarda il comune di Cirò, “è stato annullato lo scioglimento, ma dalle relazioni che abbiamo potuto approfondire per quanto ci riguarda la commissione ritiene che ci fossero tutti gli elementi per mantenere lo scioglimento. La commissione elettorale ha richiesto i certificati penali e sono stati forniti soltanto per i candidati sindaci e non per i candidati al consiglio. Quindi verrà verificata la candidabilità successivamente e può darsi si verifichino casi di incandidabilità successivi. Anche in questo caso ci troviamo difronte a candidature in larga parte appartenenti ad amministrazioni precedenti sciolte ed informative per vicinanza ad esponenti malavitosi”. In Campania “Arzano è stato sciolto due volte (2008 e 2015), torna al voto dopo due anni di commissariamento. 4 candidati alla carica di sindaco e 212 candidati. C’è stata la ricusazione di un candidato in quanto sprovvisto del certificato elettorale. Cinque tra ex assessori ed ex consiglieri dell’amministrazione sciolta sono distribuiti in appoggio di tre sindaci su quattro. La situazione è particolarmente grave e ci auguriamo che venga fatto il massimo del monitoraggio e non ci meraviglieremmo se ci fossero le condizioni per il terzo scioglimento consecutivo”. “Torre Annunziata, comune con commissione d’accesso con elementi non ritenuti idonei per scioglimento, abbiamo 3 candidati sindaci, 25 liste con 580 candidati consiglieri. 19 candidati provengono dalla precedente consiliatura”. In Puglia “va al voto il comune di Monte Sant’Angelo, sciolto per mafia, comune in cui si è accertato il caso di incandidabilità successivo. È stato il primo consiglio comunale sciolto in provincia di Foggia. Oggi abbiamo tre candidati appoggiati da tre liste e risulta candidato l’ex vicesindaco”. A “Giardinello (Palermo) tre persone candidati a sindaco con tre liste. Uno dei candidati sindaco ha svolto tale carica nel 2007”, ovvero “nella disciolta amministrazione”.