REGGIO CALABRIA. Il baciamano al boss Giorgi non lascia indifferente la Chiesa, che, con una lettera del vescovo di Locri, monsignor Francesco Oliva, ai fedeli ed al parroco di San Luca, ricorda che “non si può essere cristiani e ‘ndranghetisti”. Il presule fa riferimento anche alla mancanza di candidati alle prossime elezioni comunali a San Luca, dove infatti le urne, per la seconda volta, rimarranno chiuse, per chiedere uno scatto di orgoglio da parte dei cittadini e di tutta la comunità. ”Anche se l’azione politica e amministrativa del Commissario prefettizio è stata molto apprezzata ed ha sortito risultati positivi – scrive monsignor Oliva – è comunque necessario che voi comunità locale riprendiate in mano le vostre sorti politiche e amministrative secondo le regole democratiche. Non dobbiamo dimenticare che “lo Stato siamo noi” e che ogni buona amministrazione dipende dalla coscienza civile di ognuno di voi. Vi affido questa mia riflessione sperando che trovi la giusta attenzione da parte di ogni credente e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà”. ”Segue una seconda considerazione – dice il vescovo in merito alle ‘attenzioni’ dei cittadini al boss Giorgi arrestato nei giorni scorsi – che consegno in primo luogo alla comunità credente. La vera fede non tollera alcuna forma di connivenza con il male. Non è possibile essere cristiani appartenendo ad associazioni di stampo ‘ndranghetista. Ed è mafiosa ogni forma di illegalità, di collusione, di arroganza e prepotenza, di corruzione, ogni traffico illecito, spaccio di droga, usura e sfruttamento dell’ambiente. Anche i silenzi omertosi uccidono il futuro della comunità e la speranza dei giovani. È assurdo pensare ad un futuro attraverso il malaffare, i traffici illeciti ed ogni altra forma di illegalità. Il lavoro vero, quello che libera e che dà dignità, che purtroppo manca nella nostra terra, non ha nulla a che vedere con il malaffare”. “A voi tutti – continua il vescovo della diocesi di Locri-Gerace – chiedo un sussulto di umanità ed una conversione sincera alla vera fede. Il credente “s’inchina” solo a Dio. Ricordo il primo comandamento: “Io sono il Signore, tuo Dio, non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai” (Es 20,2-5). Sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto” (Mt 4,10). Ciò esclude ogni forma di idolatria, come l’idolatria del denaro e del potere mafioso. Se crediamo in Dio, ne affermiamo anche la signoria su di noi e sul mondo intero. Ne consegue l’obbligo di accogliere le Sue parole e di aderire ai Suoi comandamenti. Se egli è nostro Dio, non possiamo farci altri dei; dobbiamo riconoscere solo la Sua onnipotenza e la Sua bontà, riponendo solo in Lui la nostra fiducia e speranza. Questa – sottolinea monsignor Oliva – è la via che il vero credente è chiamato a seguire. Questa è la verità che rende liberi. Inchinarsi al potere umano, e ancor più al potere mafioso, rende schiavi ed uccide la speranza. Torniamo al Signore con una fede autentica che non scende a compromessi col male. Pertanto, chiedo a Voi tutti, Comunità cristiana di San Luca, di dedicare una Giornata di penitenza e di digiuno con momenti di riflessione e preghiera mercoledì 21 giugno prossimo. In tale giornata sarà sospesa la prevista amministrazione delle Cresime agli adulti. Ve lo chiedo, sapendo che non tutti siete colpevoli di certi gesti e che i figli non possono pagare le colpe dei genitori. Insieme però siamo chiamati a farci carico delle debolezze e delle fragilità dei nostri fratelli. Le loro ferite arrecano danno a tutti. A voi, come comunità credente, chiedo, altresì, di espiare il peccato di quei fedeli che sono sulla via del male. Insieme pregate il Signore, perché vi liberi da ogni forma di “soggezione psicologica” verso chi vi vuole tenere sottomessi al suo potere. Anche la Madre di Dio vi vuole figli liberi e coraggiosi. Non permettete ad alcuno che vi rubi e si appropri della vostra devozione alla Madonna della Montagna di Polsi alla quale siete tanto legati: essa è inconciliabile con la ‘ndrangheta, con il malaffare e lo spargimento di sangue. Il Signore – conclude il vescovo di Locri – benedica tutti voi, illumini la vostra mente ed il vostro cuore e vi faccia comprendere e seguire la via operosa della fede, della carità e del perdono”.