CATANZARO. Le criticità che hanno determinato serie implicazioni per le aziende agricole calabresi sono “in parte superate e in via di superamento anche grazie all’intervento del Ministro Martina sollecitato dal Presidente Oliverio”. Lo puntualizza, in una nota, Mauro D’Acri consigliere delegato dal Presidente della regione, Mario Oliverio, per l’Agricoltura. “Agea – scrive – ha già messo in liquidazione 34 milioni di euro ed un nuovo kit di pagamento per ulteriori 10 milioni, mentre il Presidente Pagliardini si è impegnato a comunicare subito il cronoprogramma per il pagamento delle somme relative alle altre misure. Circostanza di non poco conto il fatto che, entro il 30 giugno, sarà effettuato il 96% di tutti i pagamenti (PAC ) disponibili. Vorrei, altresì, ricordare – dice – che nel 2015 abbiamo evitato, mediante lo scorrimento delle graduatorie, un disimpegno sul PSR 2007/2013, pari a 149.125.910,00 euro, consentendo così a 1215 imprenditori di non perdere risorse decisive per il futuro delle loro imprese. Siamo sempre stati aperti al dialogo, disponibili all’ascolto e pronti alla collaborazione costruttiva con le organizzazioni agricole. Lo abbiamo fatto in coerenza con una impostazione generale assunta dal presidente Oliverio che assegna alle organizzazioni rappresentative dei diversi interessi e settori sociali un ruolo centrale per contribuire a fare uscire la Calabria dalle secche nelle quali è stata portata da anni di malgoverno e di insipienza. Anche per il settore agricolo le organizzazioni rappresentative degli agricoltori hanno avuto un ruolo importante e positivo a partire dalla definizione del P.S.R. e di altri strumenti riguardanti il settore”. D’Acri, “anche alla luce di interventi di alcuni rappresentanti politici, che spesso parlano senza conoscere i dati e senza assumere le necessarie informazioni” afferma e che “il PSR 2014/2020 è stato definitivamente approvato – dopo una serrata interlocuzione con Bruxelles relativamente alle 584 osservazioni fatte dalla commissione – il 20 novembre 2015 ed è stato reso operativo solo nella primavera del 2016 dopo l’approvazione dei criteri di selezione delle singole azioni. Da quella data in poi il dipartimento Agricoltura ha avviato la pubblicazione dei bandi per 32 diverse misure del PSR. Di queste sono state terminate 27 procedure di istruttoria mentre cinque sono in via di definizione. L’importo impegnato, sulla dotazione finanziaria complessiva di 1 miliardo e 103 milioni di euro, – sottolinea – è di 472.805.000 milioni di Euro”. Il totale erogato alle aziende sul PSR nel periodo 2016-2017, continua, “è pari a 146 milioni 847mila euro, il 13,31% dell’intera dotazione, con un livello di spesa che pone la Calabria tra le prime regioni d’Italia e la prima tra le regioni del Sud. Entro luglio prossimo – aggiunge – saranno pubblicate le graduatorie più attese, quelle relative all’ammodernamento delle aziende agricole, agli investimenti sull’agroindustria, ed il primo insediamento dei giovani in agricoltura. Di prossima pubblicazione sono, inoltre, i bandi sulla Formazione professionale, sull’Informazione, sulla Consulenza Aziendale, sulla Promozione, sugli Agriturismi, sui Pif, i Piar, l’Innovazione e la Ricerca”. Secondo D’Acri “anche l’argomento del “disimpegno di fondi” relativi al precedente PSR 2007/2013 non risponde ad una corretta informazione. Sarebbe per noi fin troppo facile scaricare la responsabilità sulle precedenti gestioni, ma non è nel nostro stile e costume. Riteniamo opportuno, invece, anche per questo aspetto, fornire i dati. Il totale del disimpegno, pari a 20.572.578,90 euro – dice – è ben lontano dai 45 milioni di cui si parla a sproposito ed è ascrivibile a concrete fattispecie. Tra queste assume particolare rilevanza il mancato utilizzo del fondo di garanzia da parte delle aziende beneficiarie delle misure 121 e 123 e del mancato “appeal” delle misure relative alle nuove sfide (Healt check). Per queste ultime è bene sottolineare come i fondi stanziati sono stati aggiuntivi rispetto alla dotazione ordinaria del PSR Calabria 2007-2013. Va detto anche che la spesa ha comunque rappresentato il 97% delle assegnazioni, al netto delle nuove sfide (Healt check) la percentuale di spesa ha superato il 98% del totale programmato. La verità è che il disimpegno delle somme, almeno per quanto riguarda il settore agricolo – dice – è da ascrivere anche ad una sostanziale debolezza del sistema e non solo ad errori, dimenticanze o mancanza di competenza che non saremo sicuramente noi a giustificare”.