Teste sotto scorta “dimenticato in aeroporto”
CATANZARO. Rocco Mangiardi, il commerciante testimone di giustizia che si è ribellato ai clan della ‘ndrangheta e vive da anni sotto scorta, martedì mattina avrebbe attesto inutilmente, per tre ore, l’arrivo degli agenti addetti alla sua tutela nell’aeroporto di una grande città dove si trova per incontrare degli studenti e parlare con loro dei temi della legalità. Dopo l’inutile attesa, Mangiardi ha deciso di prendere un taxi e raggiungere da solo la destinazione. A rendere noto quanto gli è accaduto è stato lui stesso attraverso il suo profilo Facebook. “Sono quasi le 3 del mattino – ha scritto – Avendo il telefono scarico non avevo altra soluzione che salire su un taxi e farmi accompagnare a destinazione”. Mangiardi, atteso da 900 studenti, ha comunque confermato la sua ferma determinazione a non arrendersi: “La speranza – dice – non me la leva nessuno”. Il testimone di giustizia ha anche detto di credere nello stato, “ma molti uomini che dovrebbero rappresentarlo – ha spiegato – sono più che distratti”. Fonti della Polizia, contattate dall’Agi, hanno puntualizzato che il teste, sotto tutela ormai da 10 anni, ha, come previsto dalla prassi, comunicato i suoi spostamenti al commissariato di Lamezia Terme, dove risiede. La comunicazione è stata trasmessa alla Questura di Catanzaro che ha a sua volta informato la Questura competente. Mangiardi è stato comunque raggiunto e preso in consegna, secondo le stesse fonti, da agenti incaricati nella scuola in cui era atteso.