COSENZA. “Solo lui poteva avere il coraggio e la caparbia di lottare per anni per poter realizzare a Tarsia quella straordinaria opera, il Cimitero dei Migranti, per dare una degna sepoltura a tutti quei poveri e sfortunati immigrati che perdono la vita nei loro viaggi della speranza. Corbelli non regala solo il latte ai nostri bambini poveri ma dà una speranza agli ultimi, agli emarginati, alle vittime delle ingiustizie. Lui è umilmente sempre pronto a combattere per difendere i loro diritti. Grazie Franco, amico mio fraterno”. Lo dice padre Fedele Bisceglia riferendosi al presidente del movimento Diritti Civili, promotore della realizzazione del cimitero dei Migranti a Tarsia. “Sono appena rientrato da un viaggio in Canada e negli Stati Uniti, a Toronto e New York, dove sono stato accolto – dice – molto calorosamente e dove ho avuto la possibilità e la gioia di incontrare tanti calabresi e tanti altri amici. Il tempo di rientrare in città, nella nostra Cosenza, riabbracciare Teresa, Giovanni e i nostri fratelli poveri, e ho avuto la solita, bella sorpresa da parte di una persona a me tanto cara, Franco Corbelli, il fondatore del Movimento Diritti Civili, che voglio pubblicamente ringraziare per il suo ennesimo gesto di solidarietà. Sono quasi 40 anni che lo conosco, da quando era un ragazzo e, con il suo giornale e la sua generosità, mi aiutava a organizzare le mie campagne umanitarie per l’Africa. Mi è stato sempre vicino. Non si è mai fermato in tutti questi anni. Non solo ha sempre risposto e aiutato tutte le centinaia e centinaia di persone che in questi anni hanno chiesto il suo aiuto per situazioni di disagio, di ingiustizia, di emarginazione, di malattie. Ha fatto della sua vita una battaglia per la difesa dei diritti civili e umani e una missione al servizio degli ultimi. Lo ha fatto sempre con il cuore. Per la sua instancabile opera umanitaria, di pace e di giustizia, per me, è come Papa Francesco. Sempre pronto a combattere – dice ancora – tutte le battaglie giuste, anche le più difficili e impopolari. E’ l’amico sincero dei poveri e degli immigrati. Per questo meriterebbe il Premio Nobel per la Pace. Per quello che fa da 40 anni al servizio della umanità più povera e sofferente, dei migranti e della Giustizia del nostro paese”.