CATANZARO. La Cgil, in un comunicato, stigmatizza il comportamento del management dell’Università di Catanzaro sul piano delle relazioni sindacali. “Troppi ed insostenibili – si legge in un comunicato – sono i silenzi che l’ateneo riserva, ormai da tempo, alle richieste della Flc-Cgil di Catanzaro. La Direzione Generale dell’Università tace, da ultimo, – denuncia la Cgil – sulla richieste dei dati del fondo per il salario accessorio e sulla richiesta del conto annuale del personale, presentata dalla FLC-CGIL al fine di stimare il potenziale impatto dei provvedimenti di riforma in itinere in materia di precariato delle Pubbliche Amministrazioni. Un problema, quello del precariato dell’ateneo, che ha raggiunto livelli inaccettabili sia nei numeri che nella durata. Sono oltre 60 i soli dipendenti con contratto di lavoro a tempo determinato in scadenza a fine anno, mentre nessun dato – continua il comunicato – riusciamo a rilevare rispetto ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa relativi, in gran parte, ad attività di tipo amministrativo, che si confondono con i contratti di collaborazione relativi ad attività di ricerca. Non accettiamo che questa materia venga trattata in maniera estemporanea, senza un piano di stabilizzazione condiviso”. Nel cmounicato è scritto è scritto ancora che “grazie alla perseveranza della FlC-Cgil nazionale si è giunti, in questi giorni, ad ottenere un emendamento per la estensione della Dis-coll per i precari della ricerca, assegnisti e dottorandi, non intendiamo perdere, nell’Università di Catanzaro, le eventuali opportunità di stabilizzazione per i suoi lavoratori precari. Esigiamo quindi dati certi, documenti, provvedimenti e non parole. Vogliamo poter distinguere ciò che l’Università “non può” fare per questi lavoratori da ciò che “non vuole” fare. Abbiamo già diffidato l’Università di Catanzaro- scrive la Cgil – dall’assumere comportamenti antisindacali negli anni passati, abbiamo già denunciato la scorrettezza di “relazioni privilegiate” a fronte di silenzi che non onorano e mal si addicono alla più alta istituzione formativa e culturale, che in questa Organizzazione Sindacale dovrebbe invece cercare un alleato prezioso per contrastare le politiche dei governi, che stanno fortemente penalizzando gli Atenei italiani e quelli meridionali in particolare”. Sul piano occupazionale, fa rlevare il sindacato, “la vicenda della Fondazione “Tommaso Campanella” ha già segnato profondamente la città di Catanzaro, che ha visto la perdita di tanti posti di lavoro ed il fallimento di un progetto per la sanità calabrese. Non abbiamo smesso di chiederci quali interessi hanno impedito la trasformazione della Fondazione Tommaso Campanella in IRCCS, considerato che la qualità della ricerca scientifica presente nell’Università e quindi nella Fondazione era di elevato profilo, come certificato, ancora una volta in questi giorni, dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario. Nei prossimi giorni – si annuncia – chiederemo un incontro con il Rettore ed il Direttore Generale dell’Ateneo per ribadire la necessità di ripristinare corrette relazioni sindacali e perchè vogliamo che la vicenda dei lavoratori della Fondazione Campanella non si ripeta con i lavoratori precari dell’Università. Il nostro intento è la valorizzazione di una istituzione così importante che a nostro avviso deve aprirsi di più al territorio e interagire con le dinamiche sociali, culturali ed economiche produttive. In tale direzione – è scritto infine – promuoveremo una apposita iniziativa in occasione della ricorrenza dei 20 anni dalla costituzione dell’Università Magna Graecia”.