La battaglia congressuale che è già iniziata nel Pd e che vede in corsa Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano, sta ovviamente determinando scossoni e movimenti anche nel Pd calabrese. Uno degli interrogativi ricorrenti, da quando la corsa è stata avviata, era: con chi si schiererà il Presidente della Regione Mario Oliverio? Il Governatore, nella fase calda della possibile scissione e dello scontro tra i vari “galli” dei Democratici di Sinistra, aveva tenuto un ben ponderato “low profile”, evitando di esporsi più di tanto e attendendo che si chiarisse l’esito dello scontro, che si decidesse se congresso sarebbe stato e, soprattutto, che si capisse che tipo di impatto la scissione avrebbe potuto avere sul futuro peso elettorale del Pd. All’interrogativo, che da settimane percorreva il corpaccione dei Democratici calabfresi, Mario Oliverio sembra avere risposto in modo inequivoco mercoledì, allorchè Matteo Renzi, dopo una “toccata e fuga” a Reggio Calabria dove ha incontrato il sindaco Falcomatà, ha deciso di fare tappa anche alla Cittadella regionale, a Catanzaro, per incontrare il Governatore. Ufficialmente i due hanno discusso, in generale, dei problemi del Paese; di fatto hanno stretto un patto che porterà Oliverio ed i suoi a sottoscrivere una mozione congressuale a sostegno di Renzi ed a schierarsi con l’ex Presidente del Consiglio nella battaglia per riprendere la guida del partito. Considerate le difficoltà che Renzi inevitabilmente incontrerà in Puglia (regno di Emiliano e del secessionista D’Alema) ed anche in Sicilia, visto che con Crocetta l’amore non è mai sbocciato, la Calabria può diventare per Renzi uno dei principali “bastioni” difensivi. Inutile dire che il sostegno di Oliverio a Renzi non sarà a “costo zero”. In politica, infatti, a costo zero non c’è nulla. Probabilmente Renzi si è impegnato con Oliverio, se sarà rieletto segretario del PD, a garantire, a candidati vicini al Governatore, un certo numero di posti sicuri nelle liste per le prossime elezioni politiche. Con sommo gaudio, ad esempio, di Enza Bruno Bossio e di Nicola Adamo che restano i veri “Mazzarino” del Presidente della Regione Calabria.
G. S.
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