CATANZARO. Si è svolta giovedì 9 febbraio a Catanzaro la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale amministrativo regionale della Calabria. La relazione introduttiva è stata tenuta dal presidente Vincenzo Salamone, con i magistrati Emiliano Raganella e Raffaele Tuccillo. Nel suo intervento il presidente ha evidenziato che “nel corso dell’anno 2016 si è avviato un processo di riorganizzazione del Tribunale con la finalità di garantire trasparenza, efficienza e tempestività della funzione giurisdizionale. Il percorso – ha spiegato – sarà proseguito nel 2017 in un contesto di riforme che investe la pubblica Amministrazione”. Tra i punti evidenziati da Salamone, “la notevole riduzione dell’arretrato”, passato da 10.264 ricorsi pendenti al 1* gennaio 2016 a 6.924 pendenti al 31 dicembre 2016, con una percentuale quasi del 33%, la più alta d’Italia nell’ambito della giustizia amministrativa, frutto di un’azione mirata ad una maggiore efficienza e pronta risposta ai cittadini”. Particolare attenzione è stata rivolta alla moltitudine di ricorso relativi ad interdittive antimafia, con particolare riferimento ai territori di Crotone e Vibo Valentia. “Nel corso del 2016 – ha sottolineato il presidente – sono sopravvenuti ben 46 ricorsi, legati ad appalti, a concessioni demaniali revocate a seguito dell’interdittiva o allo svolgimento di attività economiche, sospese appunto dall’emanazione del provvedimento prefettizio; mentre le sentenze pubblicate in materia sono state 34. E’ evidente l’impatto che le decisioni del Tribunale hanno sulla vita economica della Regione, siano esse di conferma o di annullamento del provvedimento prefettizio”. In crescita anche le decisioni in merito ai giudizi in materia di appalti, mentre ottanta sono le sentenze in materia sanitaria, soprattutto relative a prestazioni sanitarie e tetti di spesa delle strutture accreditate.