CATANZARO. La Sala conferenze del Museo Musmi sarà intitolata a Giuditta Levato, la prima vittima nella lotta al latifondo in Calabria. Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità la proposta del presidente, Enzo Bruno, di procedere all’intitolazione in occasione del settantesimo anniversario della morte. Giuditta Levato nacque a Calabricata il 18 agosto 1915 e morì nella stessa località, che all’epoca faceva parte del comune di Albi, mentre attualmente è frazione di Sellia Marina, il 28 novembre 1946. “Ritengo che la Provincia di Catanzaro – ha affermato il presidente Bruno – debba cogliere l’occasione di ricordare episodi come quello di cui è stata protagonista Giuditta Levato per valorizzare l’aspetto storico e culturale che interessa le nostre radici. Le lotte per la conquista delle terre è una pagina amara ma nello stesso tempo bella per quello che ha rappresentato in termini di dignità e orgoglio per la nostra Calabria. Giuditta Levato morì a soli 31 anni, mentre era incinta di sette mesi, dopo essersi unita ad un gruppo di persone che si scontrò con un latifondista del luogo che ostacolava l’assegnazione delle terre per come stabilito dalla legge Gullo. La contesa era stata causata da una mandria di buoi che il latifondista aveva lasciato a pascolare nei campi assegnati ai contadini, impedendone la coltivazione. Durante la protesta, in circostanze mai del tutto chiarite, dal fucile di una persona al servizio del padrone partì un colpo che raggiunse la donna all’addome. Il movimento dei contadini, dopo il disastro della guerra e la ricostruzione, ha condotto una battaglia epocale per la tutela dei propri diritti: la lotta per le terre era lotta per il lavoro e quindi per la dignità”. “Valorizzare la memoria di Giuditta Levato – ha detto ancora il presidente Bruno – significa ringraziare e ricordare quanti si sono battuti per l’emancipazione dell’uomo attraverso il lavoro. E ricordare questa battaglia in un museo che valorizza l’epopea della guerra diventa ancora più significativo come monito alle generazioni future per il rispetto della dignità umana. É quindi meritorio e opportuno onorare simbolicamente la memoria di Giuditta Levato al fine di divulgare i valori e il significato della sua coraggiosa battaglia soprattutto presso le giovani generazioni”.