Il Governo dimissionario lascerà a quello che subentrerà nei prossimi giorni il testo di un decreto legge “per costituire all’inizio del prossimo anno l’Agenzia per il lavoro portuale” destinata a farsi carico dei lavoratori degli scali di Taranto, Gioia Tauro e Cagliari, sinora impiegati in attività di transhipment, ovvero movimentazione dei container. Lo ha dichiarato il vice ministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, che sabato mattina nella sede dell’Autorità portuale di Taranto ha incontrato una delegazione di sindacati dei trasporti e di lavorator di Tct presenti anche il parlamentare Pd, Ludovico Vico, e il presidente della nuova Autorità portuale di sistema del Mar Ionio, Sergio Prete. La costituzione dell’Agenzia sarà a carico delle singole Authority e queste nuove realtà si faranno carico di assorbire i lavoratori portuali in cassa integrazione o in mobilità (un migliaio circa fra i tre porti, di cui 520 solo a Taranto con la società Taranto container terminal da oltre un anno in liquidazione) per riqualificarli professionalmente e rioccuparli in nuove attività all’interno dei porti nell’arco di 36 mesi. La costituzione dell’Agenzia era stata proposta dal Governo con un emendamento alla legge di Bilancio alla Camera che però è stato respinto dalla commissione Bilancio in quanto dichiarato inammissibile. Il Governo si era impegnato a riproporlo al Senato, sempre con la legge di Bilancio, ma poi sono intervenute le dimissioni del Governo Renzi e l’approvazione della legge al Senato così come “licenziata” dalla Camera e quindi senza variazioni. “Siamo persone serie, che ci mettono la faccia, abbiamo preso un impegno nei confronti dei lavoratori portuali e lo manteniamo”, ha commentato la viceministro Bellanova la volontà del Governo uscente e dimissionario di lasciare al prossimo esecutivo un decreto legge per la costituzione di un’Agenzia per il lavoro portuale. “La soluzione del decreto legge – ha aggiunto Bellanova – è necessaria perché bisogna subito approntare uno strumento per questi lavoratori e il decreto è l’unico che entra immediatamente in vigore. Crediamo nella validità dello strumento dell’Agenzia – ha precisato il viceministro – perché c’è bisogno sia di assicurare un sostegno al reddito di queste persone, ora senza lavoro, sia di formare le professionalità necessarie al rilancio dei porti di Taranto, Gioia Tauro e Cagliari. Sono andata l’altro giorno in Calabria e ho rassicurato i lavoratori di Gioia Tauro e altrettanto faccio adesso qui, a Taranto. Portiamo avanti il nostro impegno sino in fondo lasciando ad altri le vendette politiche e le battaglie per il riposizionamento politico. Per noi le istituzioni sono e restano sacre”, ha detto ancora il vice ministro del Mise, Teresa Bellanova, confermando che il Governo dimissionario affiderà al prossimo esecutivo l’impegno di varare un decreto legge istitutivo dell’Agenzia portuale per gli esuberi di Taranto, Gioia Tauro e Cagliari. Bellanova nel suo intervento davanti ad una delegazione di lavoratori Tct e di sindacalisti dei trasporti si è riferita sia al presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, del Pd, che ha dichiarato inammissibile l’emendamento del Governo istitutivo dell’Agenzia, ma in qualche modo anche al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, anch’egli del Pd, peraltro mai citato. “Il presidente Boccia ha respinto l’emendamento che il Governo ha presentato alla legge di Bilancio dicendo che l’Agenzia non era materia per la legge – ha rilevato Teresa Bellanova – noi invece confermiamo che l’inserimento dell’Agenzia portuale nella legge di Bilancio era giusto ed appropriato e che l’avremmo riproposto al Senato se non fosse poi accaduto quello che è accaduto. Anzi, per noi non c’è materia più appropriata di questo, prova ne è che nella legge di Bilancio abbiamo inserito 30 milioni per la proroga della cassa integrazione ai call center”. “Questo Paese è pieno di fotografi, che descrivono la situazione ma poi non fanno nulla per affrontarla e risolverla, e di passeggiatori televisivi – ha insistito il viceministro – questi atteggiamenti non ci appartengono e diciamo che per la sanità la Regione Puglia, anziché attaccare il Governo come ha fatto, avrebbe potuto assicurare direttamente le risorse necessarie a Taranto così come stanno facendo altre Regioni”. Nell’incontro tutti i sindacati presenti hanno ringraziato il viceministro dell’impegno messo in campo per l’Agenzia portuale e contestato fortemente sia la Regione che il governatore Emiliano, “completamente assenti sul tema, tant’è che quando è stato firmato a Palazzo Chigi l’accordo per l’istituzione dell’Agenzia la Puglia non c’era e poi sono venuti da Roma a Taranto, con i documenti sottobraccio, per acquisire la firma della Regione Puglia. Sinora – hanno aggiunto i sindacalisti – i lavoratori di Tct non hanno effettuato alcuna protesta che ha creato disagi ai cittadini di Taranto. Siamo sicuri che l’impegno dell’Agenzia sarà onorato dal nuovo Governo, ma siamo pronti a farci sentire se questo non dovesse accadere”.