Il Comitato per la Fondazione Campanella: “Confidiamo nel commissario Pezzi”
CATANZARO. “Apprendiamo della nomina del generale Pezzi a Commissario ad acta per la Sanità in Calabria e, con estrema fiducia, confidiamo in lui come risolutore della nostra annosa vicenda”. Lo afferma, in un comunicato, il Comitato promotore in difesa del Polo oncologico regionale. “Conosciamo bene – aggiunge – quanto stia a cuore al generale la Fondazione Campanella e come il suo operato sia caratterizzato dalla ricerca continua della legalità”. Nella nota il Comitato si dice, inoltre, “indignato e senza parole per l’ennesima presa per i fondelli che si è consumata – si afferma – a nostre spese. Ieri pomeriggio il presidente f.f. della Regione Calabria, dottoressa Stasi, ha convocato in urgenza il Presidente ed il Direttore Generale della Fondazione Campanella, per un tavolo urgente. Appena entrati a Palazzo Alemanni gli stessi sono stati informati che la dottoressa Stasi non avrebbe presenziato all’incontro perché convocata urgentemente per impegni istituzionali. Ci chiediamo: ma le buone maniere dove sono finite? Un Presidente della Regione f.f. che occupa un posto per il quale non è stata eletta, che convoca in urgenza un tavolo tecnico per la grave situazione della Fondazione Campanella e non si presenta e non comunica la sua indisponibilità. Preso atto dell’ennesimo incontro sfociato nel nulla di fatto denunciamo il totale disinteresse dei politici calabresi della presa in carico dell’improcrastinabile decisione sul destino della Fondazione, che coinvolge con risvolti drammatici non solo i lavoratori e le loro famiglie, ma anche e soprattutto i pazienti in cura presso la nostra struttura. Esprimiamo all’unanimità la totale sfiducia nell’attuale classe politica dirigente per incapacità, inettitudine e miopia politica. Ancora una volta si è scelta la via del temporeggiamento e dell’elusione a chi chiede risposte concrete e fattive. Il disimpegno e l’incapacità della Giunta regionale hanno colpito ancora nel segno in un clima già devastato dalla palese violazione della legalità e corsa all’accaparramento delle nomine”. “Ancora una volta – conclude il Comitato – i diritti inalienabili alla salute e al lavoro, sanciti dalla Costituzione, vengono pesantemente violati proprio da coloro che ne dovrebbero essere i garanti. Il nostro dissenso e la nostra voce di protesta continueranno intensi e massivi e non senza ripercussioni in questa regione in cui il vuoto di potere è divenuto emblema e simbolo di vergogna”.