CATANZARO. Wanda Ferro entra in Consiglio regionale. La Corte Costituzionale (presidente Paolo Grossi, redattore Giuliano Amato, cancelliere Roberto Milana) nella sentenza decisa il 19 ottobre scorso e depositata martedì 22 novembre in cancelleria ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge della Regione Calabria 12 settembre 2014, n. 19, recante “Modifica della legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 (Norme per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale)”, per la parte in cui elimina il rinvio all’intero art. 5, comma 1, della legge costituzionale 22 novembre 1999, n. 1 (Disposizioni concernenti l’elezione diretta del Presidente della Giunta regionale e l’autonomia statutaria delle Regioni), anziché al solo ultimo periodo del comma 1 di tale articolo”. Si tratta della parte in cui si escludeva dall’ottenere un seggio in Consiglio regionale il miglior candidato presidente sconfitto. La Consulta ha anche eccepito che la legge elettorale era stata approvata il 12 settembre 2014, quando l’assemblea era di fatto in regime di prorogatio per le dimissioni del presidente Giuseppe Scopelliti. La Corte Costituzionale ha deciso dopo essere stata investita della vicenda dal Tar Calabria, a cui Wanda Ferro, candidata presidente sconfitta con il miglior risultato, si era rivolta dopo la vittoria di Mario Oliverio. “La decisione della Corte Costituzionale sull’articolo 1 della legge elettorale della Regione Calabria accoglie in toto la nostra tesi e a questo punto a Wanda Ferro spetta di diritto il seggio in consiglio regionale”. E’ quanto spiega Francesco Saverio Marini, legale dell’esponente di Forza Italia, in merito alla sentenza della Consulta, redatta dal giudice Giuliano Amato e depositata oggi, che in sostanza rimette in pista la regola del ‘miglior perdente’ per il primo dei non eletti tra i candidati a presidente della Regione. “Ora, dopo la decisione della Consulta – spiega Marini – la causa sarà riassunta dal Tar, che su istanza della Ferro aveva inviato gli atti alla Corte Costituzionale. Ma la decisione dei giudici amministrativi è puramente formale e quindi scontata: Ferro entrerà in consiglio regionale. A quel punto, sotto un profilo puramente tecnico, chi si è opposto potrebbe fare appello ricorrendo al Consiglio di Stato, ma dopo la decisione della Corte Costituzionale, non avrebbe alcuna chance”. Quanto ai tempi, “questi dipendono dal Tar, ma credo ci vorrà comunque qualche mese e probabilmente per l’ammissione in consiglio regionale si passerà al 2017”.