ROSARNO. Cinque terreni agricoli, impiantati a uliveto per una estensione di oltre 8 ettari, ed un fabbricato rurale, confiscati alla ‘ndrangheta ed entrati, nel 2015, nel patrimonio indisponibile del Comune di Rosarno, sono stati consegnati venerdì, alla presenza del Prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari, all’Istituto di Istruzione Superiore “R. Piria” (Liceo Scientifico e Scuola Agraria”. Si tratta di beni confiscati ad esponenti appartenenti alle famiglie di ‘ndrangheta Pesce-Bellocco. Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, titolare della DDA, Federico Cafiero de Raho; il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, il Questore, i comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato, la Presidente dell’Associazione “Riferimenti, Adriana Musella, nonché rappresentanti della società civile. Nell’occasione, il Prefetto ha consegnato una targa commemorativa al padre di Fabrizio di Pioli ucciso in un agguato a Gioia Tauro nel febbraio del 2012. “Oggi per Rosarno è un giorno buono. Grazie al lavoro del prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, sono stati consegnati al Comune beni che erano stati confiscati ad esponenti delle famiglie di ‘ndrangheta Pesce e Bellocco”. Così Ernesto Carbone, deputato Pd e componente della Commissione antimafia. “Un segnale importante – aggiunge – per una città conosciuta alle cronache solo per tristi vicende di malaffare e caporalato. Ma anche a Rosarno è possibile cambiare le cose. Ecco perché proprio i terreni confiscati alle cosche sono stati assegnati all’Istituto di istruzione superiore ‘R. Pirià, al Liceo scientifico ed alla Scuola Agraria. Affinché i giovani siano portatori di quei valori di legalità di cui la nostra terra ha bisogno”. “Lo Stato c’è. Adesso – conclude Carbone – tocca ai nostri ragazzi, aiutati dalle forze dell’ordine, riscrivere il futuro di questo paese”.