CATANZARO. “Voglio dire alla comunità cattolica calabrese che noi siamo l’ultimo baluardo valoriale rimasto in campo”. È quanto dichiara il senatore Nico D’Ascola, candidato a governatore per Alternativa Popolare, la coalizione che vede insieme Ncd e Udc. “Rivendichiamo la nostra laicità istituzionale -prosegue D’Ascola – ma anche il nostro impegno per rendere viva la dottrina sociale della Chiesa in un territorio dominato dalle diseguaglianze”. D’Ascola aggiunge: “L’avanzata di un dogmatismo laico che tende ad emarginare il pensiero cattolico, quasi fosse fastidioso e superfluo. Un relativismo senza freni – continua il candidate presidente – che anche in Calabria considera poco utile una tradizione di carità, testimonianza, solidarietà che rappresenta un punto sostanziale nella cerniera sociale. Senza l’intermediazione attiva e costante del mondo cattolico, delle parrocchie e del volontariato – prosegue D’Ascola – la Calabria non riuscirebbe a garantire quella pacificazione sociale che, nonostante tutto, mantiene. È giusto che il mondo cattolico, ovviamente variegato e non riconducibile a una sola traccia politica, sappia difendere i suoi valori senza contrapposizioni radicali, ovviamente, ma senza deflessioni”. Il cattedratico reggino richiama le parole di Bagnasco sulla famiglia per rivendicare: “Un impegno che ci vede unici protagonisti in questa campagna elettorale calabrese”. “Abbiamo presentato un piano operativo fattibile per i ceti deboli, con soluzioni immediate e possibili, perché senza la solidarietà non si costruiscono ponti di progresso per nessuna società. Noi parliamo di Famiglia, mentre gli altri tacciono o, addirittura, parlano di famiglie. Il 23 novembre si rappresenta una sfida – conclude D’Ascola – che riguarda non solo i modelli di gestione, ma anche e soprattutto i valori politici. Forza Italia ha fatto una strana piroetta sulla famiglia, rinunciando alle sue idee. Noi, invece, partiamo da questa cellula fondamentale per contaminare positivamente il dibattito”.
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