CATANZARO. Sette milioni di beni. Questo il patrimonio confiscato dalla Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria a Massimo Siciliano, imprenditore edile di 45 anni, attualmente in carcere. L’uomo è stato coinvolto nelle recenti operazioni di polizia ‘Saggezzà e ‘Ceralacca 2’. Secondo gli investigatori il 45enne aveva assunto il ruolo di imprenditore di riferimento del capo cosca Nicola Romano, garantendo, attraverso alcune aziende strettamente collegate al sodalizio criminale, l’esecuzione di lavori nel settore dell’edilizia pubblica, turbando le regole della libera concorrenza e del libero mercato.