Ha preso il via il 18 settembre p.v. la 57^ edizione del Premio Campigna 2016. Il Premio Campigna, evento di respiro nazionale e anche internazionale, nel 2016 è rinnovato nella forma e nei contenuti; la scelta è caduta sull’artista che, nella cosiddetta civiltà post-moderna, o meglio nell’era della globalizzazione, delle nanotecnologie e della rete, rifugge dalle regole del mercato e dagli imperativi di moda, perseguendo una strategia che premia il rigore, la chiarezza e una rinnovata esigenza spirituale.
Su questi fondamentali presupposti, l’edizione 2016 del Premio Campigna premia Giulio De Mitri, artista innovativo e sperimentale, la cui ricerca poetica e filosofica al tempo stesso, sancisce un percorso coerente e rigoroso, impegnato da anni tra identità, tecnologia sofisticata e mistica liricità, ma fedele al proprio tempo e alla propria storia.
Giulio De Mitri, nato a Taranto nel 1952, ha compiuto studi umanistici ed artistici (Accademia di Belle Arti e Università). È professore ordinario di Prima fascia, titolare della Cattedra di Tecniche e tecnologie della arti visive all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Da anni è impegnato in una indagine sulla storia e sull’immaginario della cultura mediterranea. Protagonista italiano della Light Art.
Il premio consiste nella realizzazione di tre speciali eventi così articolati: progetto e realizzazione di una opera pubblica site-specific da installare nel Parco di Sculture all’aperto già sede di una importante collezione, ormai storica, di imponenti sculture di maestri dell’arte contemporanea (da Staccioli a Carrino, da Nagasawa ai coniugi Poirier); mostra personale nella Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia, direzione di una residenza dedicata alla creatività giovanile. L’evento si collegherà alla Settimana del Contemporaneo 2016 di Faenza. L’8 Ottobre, le opere concepite dai sei giovani artisti in seguito alla residenza verranno esposte all’interno della ex Sala da Ballo Milleluci di Santa Sofia in un progetto di mostra a cura di Irene Biolchini.
AttraversaMenti in luce è il titolo della mostra personale dell’artista e consta di opere recenti e dell’ultimo decennio (2006-2016): una ricerca tra Minimalismo mediterraneo, Arte sociale e Light Art che l’artista ha strutturato attraverso un allestimento di carattere immersivo e contemplativo, in grado di evocare i temi essenziali della sua ricerca e condurre l’osservatore tra paradigmi concettuali, tematizzati nelle sei sezioni della mostra: Energia, Il Grande Mare (Mediterraneo), Rigenerazione, Speranza, Volo e Spiritualità.
“Le opere di De Mitri – scrive nell’introduzione al catalogo Caterina Mambrini, Direttrice della Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni” – sono fondate su una ricerca profonda nella storia, nella memoria collettiva, nel mito; dalla filosofia greca alla letteratura contemporanea, la ricerca dell’artista è costellata di riflessioni e citazioni. Il sapiente intreccio tra l’aspetto testuale e quello visivo dà vita a installazioni composite, che innescano una serie illimitata di rimandi”.
I due progetti espositivi sono curati dal Direttore scientifico, critico e storico dell’arte Renato Barilli.
Un percorso all’insegna della cultura e dell’arte contemporanea che caratterizzerà questa 57^ edizione del premio. Un momento di fattiva fertilità e di “luce ancestrale” grazie alle opere luminose dell’artista che abilmente manipola gli elementi della natura e gli strumenti sofisticati della tecnica, seguendo – come scrive il curatore nella presentazione in catalogo – un “percorso rovesciato rispetto a quello mitico compiuto da Prometeo. Egli aveva rubato una fiammella all’Olimpo degli dei, trascinandola sulla Terra, e dunque abbassandola, degradandola. De Mitri invece è partito dal profondo del mare, ma traendone ugualmente un guizzo, una carica di energia, che poi ha portato fuori, all’aria, all’aperto, avviandolo a un processo di consolidamento. E dunque anche in questo caso siamo in presenza di una sfida agli Dei, quasi come dare di nuovo una scalata all’Olimpo, e dunque commettendo un gesto di grande orgoglio, ispirato alla sicurezza che ci dà al giorno d’oggi il pieno possesso della tecnologia” (R. Barilli).
La mostra resterà aperta fino al 19 novembre 2016. Per l’occasione è stata realizzata una significativa pubblicazione sull’artista Giulio De Mitri, edita da Gangemi Editore.