CROTONE. “Sono da poco rientrato dal porto di Corigliano, dove sono andato per vedere da vicino il dramma e la sofferenza e portare la mia solidarietà ai poveri migranti, sbarcati oggi (sulla nave anche purtroppo tre nuovi cadaveri, senza nome, di sfortunati immigrati), e ho subito appreso l’importante notizia che arriva da Crotone. Desidero per questo ringraziare pubblicamente il Gip di Crotone, Michele Ciociola, per la particolare sensibilità e umanità con cui sta affrontando il delicato caso della tragedia familiare che ha visto una giovane figlia, Federica Manica, uccidere, in un momento di disperazione e di follia, per non vederla più soffrire, la madre, Giovanna Salerno, gravemente malata. Avevo rivolto ieri a questo proposito un accorato appello affinchè venisse evitato il carcere a questa ragazza, chiedendo che la stessa potesse ottenere i domiciliari in una struttura sanitaria adeguata, per essere curata. La mia richiesta è stata pienamente accolta dal Gip. Esprimo perciò tutta la mia soddisfazione per questo atto di giustizia e di umanità”. E’ quanto afferma in una nota, Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili. “Ancora una volta un giudice scrive una pagina di giustizia giusta e umana, che fa onore a lui e alla giustizia del nostro paese. Il mio plauso e il mio ringraziamento – aggiunge – vanno a questo gip e ai magistrati di Crotone che al posto del carcere hanno disposto per questa sfortunata ragazza gli arresti domiciliari in una struttura sanitaria, dove sarà curata e aiutata ad affrontare il momento più doloroso e drammatico della sua vita che ha segnato e devastato per sempre la sua esistenza. Mi auguro adesso che dopo l’intervento del Gip si trovi subito in Calabria una struttura adeguata e disponibile ad accogliere(quando lascerà l’ospedale) questa sfortunata donna, un posto non lontano da casa, perchè altrimenti sarebbe un’altra sofferenza per lei e per suo padre, rimasto solo, le altre due vittime(la ragazza e il papà) di questa immane tragedia familiare. Avere evitato il carcere a questa ragazza è un atto di giustizia esemplare e di grande valore umanitario. La detenzione in una cella avrebbe infatti significato la fine, la follia e la morte per questa sfortunata giovane, che mai avrebbe potuto reggere il peso e la sofferenza del carcere, dopo quello che ha fatto”.