CATANZARO. “Le salme dei 28 poveri migranti, recuperati, negli ultimi due giorni, nel Canale di Sicilia (quattro di queste sono giunte in Calabria; tre sono arrivate giovedì a Crotone; un’altra, una donna incinta, mercoledì a Reggio) di cui non si conosce né l’identità, né il Paese di provenienza, saranno sepolte (senza un volto e senza un nome, con un semplice numerino!) in sperduti cimiteri che di fatto ne cancellano, per sempre in questo modo, ogni ricordo e riferimento per i loro familiari che non sapranno mai dove andare un giorno per trovarli, per portare un fiore e dire una preghiera. Domando: è umano e degno di un Paese civile una cosa del genere? Si può continuare ad ignorare una simile disumanità? Ecco perché è doveroso, indispensabile e assolutamente urgente realizzare il Cimitero internazionale dei Migranti, per dare dignità alla morte di questi immigrati, vittime dei tragici naufragi, mentre fuggono da guerre, persecuzioni e miseria”. È quanto afferma, in un comunicato, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che rende noto che “stanno finalmente per iniziare, in questo mese di ottobre, i lavori per la realizzazione della grande opera umanitaria del Cimitero dei Migranti per dare una degna sepoltura a tutte le vittime dei viaggi della speranza”. Corbelli da tre anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, lotta ininterrottamente per la realizzazione a Tarsia, in Calabria, di questa opera umanitaria. “Ogni giorno continuo ad occuparmi di questa grande opera che ho, con sofferenza, sempre nel mio cuore. L’ho fatto anche ieri e oggi alla Regione”, afferma il fondatore di Diritti Civili. Intanto per il suo valore universale, il Cimitero internazionale dei Migranti continua a far registrare l’interesse della stampa internazionale e apprezzamento nel mondo. “L’interesse della stampa internazionale conferma l’importanza e la condivisione, nel mondo, del Cimitero dei Migranti, che stiamo finalmente per iniziare a costruire a Tarsia. Questa grande opera umanitaria sarà motivo di orgoglio non solo per la Calabria, ma per l’intero nostro Paese. Sarà un’opera di pace e di civiltà che cancellerà la disumanità di quei corpi, senza nome, sepolti con un numerino. Con il Cimitero internazionale dei Migranti, che stiamo per realizzare in Calabria – conclude Corbelli – avranno tutti, insieme, nel rispetto delle diverse culture religiose, una degna sepoltura, così come avviene per i nostri cari defunti. Superati gli ultimi intoppi burocratici i lavori della grande opera umanitaria dovrebbero finalmente iniziare in questo mese di ottobre”.