CATANZARO. “In Calabria il clima è sempre più da fine impero: ormai il governatore Oliverio vive come accerchiato dai barbari, che in qualunque momento potrebbero metter fine al suo disastroso regno”. È quanto afferma in una nota la deputata del M5S Federica Dieni. “Il ritmo – continua – è di uno scandalo al giorno: prima l’inchiesta su Calabria Verde, che ha scoperchiato gravissime ruberie manageriali e connivenze politiche, poi l’indagine della Procura di Catanzaro e dell’Anticorruzione sull’assegnazione dei fondi destinati al teatro ad alcuni sedicenti membri dello staff del governatore, sotto la ‘supervisione’ della sua stessa compagna. Come non bastasse ci si mette pure il capo della Protezione civile calabrese Carlo Tansi, che affida a Facebook i suoi sfoghi quotidiani sul presunto ostruzionismo di alcuni dirigenti regionali e i suoi timori sulla inadeguatezza del sistema in caso di calamità naturale. Non è finita, perché sul capo dell’imperatore Mario pende la spada di Damocle della Corte costituzionale, che a breve si pronuncerà sui ricorsi di Wanda Ferro, che reclama un seggio a Palazzo Campanella, e della Democrazia Cristiana, che chiede l’annullamento di una legge elettorale approvata in regime di prorogatio. Una bocciatura della Consulta decreterebbe il ‘tutti a casa’ e il ritorno alle urne. Ad assediare il governatore ci sono anche i lavoratori di Fondazione Terina senza stipendio, i ragazzi di Programma stage illusi e abbandonati, i dipendenti dell’aeroporto di Reggio senza futuro, i 23mila percettori di mobilità che chiedono, invano, il sostegno mensile”. “Di fronte a questo scenario decadente – conclude Federica Dieni – Oliverio cerca alibi e blatera di un ‘processo di cambiamento che non sarà fermato da nessuno’. Insomma, il governatore non si è nemmeno accorto che i barbari hanno oltrepassato i confini e stanno per detronizzarlo”.