REGGIO CALABRIA. “Appaiono sugli organi d’informazione gravissime e circostanziate denunce e appelli provenienti dal dirigente della Protezione civile regionale, Carlo Tansi, che pubblicamente evidenzia storture che, a suo dire, gli impedirebbero di svolgere il proprio ruolo al vertice della Protezione civile calabrese”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò. “Addirittura Tansi – aggiunge – pone un ultimatum, minacciando apertamente di dimettersi ‘se queste situazioni non si risolveranno entro la prossima settimana’. Si tratta di una questione di estrema gravità, perché sono in gioco evenienze che profilano pericoli seri per la sicurezza dei calabresi in caso di calamità. Per la gravità delle denunce propalate che hanno suscitato pesanti inquietudini e angosce in vasti settori della popolazione calabrese, per il fatto che provengono dal dirigente collocato dalla Giunta Oliverio al vertice della Protezione civile, e perché la Calabria è una terra ad altissimo rischio sismico e idrogeologico, chiediamo che in tempi rapidissimi arrivino risposte adeguate alle pesanti affermazioni del dirigente della Protezione civile regionale. Sarebbe, altrimenti un fatto gravissimo, se ai cittadini rimanessero dubbi e se i chiarimenti, che a questo punto devono arrivare necessariamente dai massimi livelli di responsabilità istituzionale, non li fugassero adeguatamente”. “É mai possibile – dice ancora Nicolò – che la sala operativa della Protezione civile rimanga puntualmente senza energia elettrica in caso di temporali? E che gli strumenti informatici, come sostiene Tansi, siano ‘inesistenti’? E davvero ci sono impiegati e dirigenti regionali che, per dirla con le parole di Tansi, ‘si mettono di traverso’? Risponde a verità che più volte Tansi avrebbe evidenziato allo stesso Oliverio tali problematiche? E che tuttavia una dirigente bloccherebbe tutto, persino l’utilizzo di fondi comunitari che di conseguenza andrebbero perduti? Se questo quadro risponde al vero, allora è la Protezione Civile calabrese che deve essere soccorsa e senza ulteriori indugi”.