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I sindacati: “I soldi per gli Lsu/Lpu calabresi non bastano”

I sindacati: “I soldi per gli Lsu/Lpu calabresi non bastano”

CATANZARO. “I 38 milioni di euro annui destinati dalla Regione Calabria alla contrattualizzazione di ex Lsu Lpu per il triennio 2016/18 , da soli non garantiscono la copertura finanziaria per i circa 5.000 lavoratori interessati, occorre che il Governo confermi il finanziamento ministeriale di 50 milioni di euro, solo così potrà continuare il percorso di stabilizzazione avviato”. Lo scrivono le segreterie regionalid elle federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil. “Su questa delicatissima vertenza – spiegano i sindacati – occorre che la Regione, i Comuni e “tutta” la deputazione parlamentare calabrese si attivino, ognuno per la propria parte, per sensibilizzare il Governo sulla necessità di garantire il rifinanziamento, nei tempi utili a consentire tutti gli adempimenti burocratici e legislativi e non a ridosso del 31 dicembre data di scadenza dei contratti. Oltre alle rassicurazioni verbali che più parti giungono in merito occorrono, e ci aspettiamo, fatti ed atti concreti e puntuali. Non si aspetti l’ultimo momento e l’ultimo decreto utile. La Regione – continua la nota – ci convochi e ci renda partecipi dei risultati sul monitoraggio dei posti disponibili nelle dotazioni organiche dei comuni, e sugli esiti delle interlocuzioni tecniche avviate con il Ministero del Lavoro, Ed in merito, il ritardo sulla firma della convenzione necessaria per il pagamento dei sussidi di quei lavoratori LSU per i quali non è stato possibile la contrattualizzazione e che sono in attesa da gennaio, ci impone di diffidare delle rassicurazioni e di attivarci, insieme ai lavoratori, per spingere le istituzioni a premere sull’acceleratore e portare a definizione un percorso di stabilizzazione che sembrava una chimera irraggiungibile e che grazie all’azione ed alle lotte sindacali di massa di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp ha ridato speranza e dignità contrattuale a 5.000 lavoratori precari calabresi. E’ evidente – sottolineano le ferazioni di categoria – che la Regione non possa permettere che il Governo nazionale interrompa un percorso che deve dare stabilità occupazionale ai chi per quasi 20 anni ha vissuto sulla propria pelle la condizione di lavoro nero nelle istituzioni e nelle amministrazioni pubbliche. Ma prima che la preoccupazione che avvertiamo fra i lavoratori si trasformi in tensione sociale, devono arrivare risposte certe: conferma delle risorse e delle deroghe necessarie”. Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp preannunciano la convocazione di un attivo unitario dei delegati, “per sottolineare alla Regione ed a tutta la deputazione parlamentare calabrese, e non soltanto ai pochi parlamentari che fin dall’inizio hanno fattivamente svolto la necessaria azione istituzionale di proposta legislativa e di pressione e raccordo con il governo nazionale ed i ministeri interessati, la necessità di fare fronte comune rispetto ad una vertenza che per numeri ed impatto sociale è fra le più importanti dell’intero Mezzogiorno. Ribadendo di essere pronti ad ogni forma di mobilitazione e di lotta che eventualmente si rendessero necessarie, sollecitiamo alla Regione concludono i sindacati – la convocazione di un tavolo regionale dal quale ci si aspetta arrivino finalmente le necessarie conferme”.

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