CATANZARO. “L’onorevole Adamo, anzichè rivolgersi al sindaco di Cosenza, autore della suggestiva proposta sulla candidatura di Sibari per i Giochi olimpici, replica al sottoscritto che, come altri (per esempio il Presidente regionale del Coni) condivide l’iniziativa a metà tra la provocazione culturale e politica e la speranza che, prima o poi, un evento così straordinario possa realizzarsi anche nel Mezzogiorno italiano”. Lo afferma Domenico Tallini, consigliere regionale ed esponente di Fi. “Asserire che la mia proposta sia rozza, provinciale e frutto di ignoranza, – spiega – in quanto tecnicamente impraticabile, è quanto meno una caduta di stile, che evidenzia un nervosismo che genera equivoci e dimostra che l’on. Adamo, forse ancora frastornato per la batosta subita a Cosenza nel recente voto amministrativo, sottovaluta la nostra intelligenza. In questo senso, l’on. Adamo stia pure sereno, perchè il quadro generale dentro cui si fanno le scelte sulla location dei Giochi Olimpici ci è perfettamente chiaro, sia in riferimento al 2024 che alle edizioni successive. Meraviglia, inoltre, – continua – il suo dispiacersi qualora della proposta discutesse il Consiglio regionale, perchè evidentemente l’on. Adamo è così lontano dalla politica dal non rendersi conto che il Consiglio regionale è stato ridotto a passacarte della Giunta e che forse una speranza di riscatto l’avrebbe ancora, visto che non discute più di nulla, proprio iniziando ad affrontare i grandi temi che interessano la società italiana e la nostra regione”. “A mio avviso, – dice Tallini – discutere e capire come meglio posizionare la Calabria nel Mezzogiorno e nello scenario geopolitico internazionale, anche attraverso proposte che mirino a mettere in luce le nostre straordinaria potenzialità inutilizzate, non è provincialismo”. La proposta, per la quale in verità non ho predisposto alcun documento da far approvare in Consiglio, come erroneamente qualcuno ha scritto, riflette, invece, un’esigenza oggi come mai necessaria, se non vogliamo rimanere l’area più emarginata d’Europa. Nè si tratta di lesa maestà, a meno che l’occasione non sia servita all’on. Adamo per rassicurare della sua lealtà il presidente Oliverio da cui, uno dopo l’altro, prendono le distanze molti suoi ex sostenitori che dinanzi al fallimento dell’esperienza di centrosinistra alla Regione tentano di salvare il salvabile. Questa Calabria, noi tutti, le sue classi dirigenti in senso lato, abbiamo l’urgenza di discutere di progetti di ampio respiro, di idee che sollecitino l’attenzione sulla storia plurimillenaria del Mezzogiorno e ridiano speranza ai cittadini e di iniziative che possano farci superare gli storici ostacoli frapposti nei decenni dal modello economico dominante che ha relegato il Sud ad area di sottosviluppo economico e sociale. Se non andiamo oltre la gestione delle emergenze che sembrano assorbire tutto l’impegno di chi è chiamato a dare risposte ai territori, resteremo esclusi dalle innovazioni tecnologiche in corso e da ogni dibattito dove si compiono le scelte strategiche. Oggi – denuncia Tallini- la Regione è diventata un Ente paralizzato, sfiduciato dai cittadini, priva di un’idea di sviluppo complessiva e priva persino di un piano culturale e turistico, come dimostrano i miseri dati sull’affluenza riferiti all’estate 2016, quando le altre regioni del Sud registrano impennate di visitatori. Vive alla giornata ed è inefficace nel proporsi come interlocutore credibile per chi in Italia e in Europa fa sviluppo, mentre è tagliata fuori da ogni processo innovativo in corso. All’on. Adamo queste gravi defaillance – conclude – sono più che note e dovrebbe anche sapere che il maldestro tentativo di sminuire le nostre proposte non è il modo ideale per poterle superare”.