REGGIO CALABRIA. “Me ne vado da questa città ricco di una esperienza straordinaria ed impensabile, con l’orgoglio di umile servitore dello Stato”. Lo ha detto il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino, che dopo due anni e mezzo lascia la città per assumere, da lunedì, l’incarico di Commissario dello Stato per la Regione Sicilia. Nella stessa giornata, a Reggio Calabria, si insedierà il nuovo prefetto Michele Di Bari, proveniente da Modena. Nel fare un bilancio della sua attività a Reggio, Sammartino ha espresso sentimenti di affetto per la città e la Calabria. “Ho voluto bene, molto, a questa terra – ha detto – ed i risultati raggiunti sono la dimostrazione del grande affetto che ho rivolto a questa città e alla Calabria. E’ un distacco da una terra bellissima e controversa, cui ho dedicato grande impegno, come si fa con il figlio più debole, cui si è sempre più legati”. Nel ringraziare la stampa “che ha sempre con grande professionalità e tempestività riportato l’importante lavoro fatto in questo territorio”, Sammartino ha sottolineato il ruolo determinante dell’informazione: “Le notizie fanno civiltà e cultura, e devo essere obiettivo nel riconoscere il rispetto che la stampa locale ha dimostrato davanti alla riservatezza di questo ufficio, senza mai fare pressioni di alcun modo”. Poi i ringraziamenti ai reggini, ai Sindaci “tutti uniti e sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda per lavorare per questa terra, per pensare e costruire il futuro”, ai magistrati e alle forze dell’ordine, “uomini e donne a cui ho chiesto molto, e ho ricevuto tantissimo” fino alla “squadra” della Prefettura “che mi hanno affiancato in questa splendida ed esaltante avventura”. “Abbiamo messo su una impareggiabile squadra Stato – ha detto Sammartino – che assieme alle altre istituzioni, veri compagni di trincea, ci ha permesso di scrivere pagine e pagine di servizio. Una grande Squadra Stato che è riuscita a mettere in campo un’azione di attenzione, vigilanza e repressione sul territorio, per recuperare spazi di legittimità, e garantire ai cittadini una cornice di legalità per costruire il proprio futuro”. Sammartino ha quindi ricordato i principali punti del suo mandato. Il ‘focus ‘ndrangheta’ “delineato da numeri importanti, che non vogliono essere la dimostrazione di una esibizione muscolare dello Stato sul territorio, ma piuttosto una attenzione ed una presenza dello stesso sul territorio”; le operazioni contro il caporalato ed il lavoro nero, ma anche “il grande esempio della Calabria migliore” nell’accoglienza ai migranti nei porti di Reggio Calabria e Roccella. L’attenzione verso i lavoratori stagionali di San Ferdinando e di Rosarno, e i tempestivi soccorsi nella Locride, dopo l’alluvione del 2 novembre dello scorso anno, “un momento drammatico che avrebbe potuto rappresentare una ulteriore sconfitta per questo territorio”. Ed ancora gli ‘accessi’ ai Comuni, il monitoraggio continuo delle Amministrazioni comunali, l’istituzione dell’Osservatorio sugli appalti “e l’importantissima e delicata operazione a Gioia Tauro del trasbordo degli agenti chimici, che ha rappresentato una pietra miliare per la Calabria”.