“Il cimitero internazionale dei migranti continua a far registrare l’interesse della stampa internazionale. Dopo Al Jazeera, che, due mesi fa, ha realizzato, con una sua inviata, rimasta due giorni in Calabria, un lunghissimo reportage pubblicato sul sito della più grande tv del mondo arabo, altri importanti giornalisti stranieri della Germania, della Svizzera e, finanche, della lontanissima Finlandia arriveranno in questa settimana a Tarsia, in Calabria, per realizzare dei servizi speciali sulla grande opera umanitaria. La stampa internazionale(a differenza di quella italiana, che tranne poche, lodevoli eccezioni, continua a tacere!) ha compreso appieno il grande valore umanitario del cimitero dei migranti e il forte messaggio di speranza che questa grande opera rappresenta e arriva nella lontana Calabria per raccontare questa straordinaria iniziativa di pace, di solidarietà, di umanità e civiltà”. È quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da quasi 3 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, ininterrottamente impegnato per la realizzazione del cimitero dei migranti che, con il contributo della Regione Calabria e grazie alla disponibilità del sindaco Roberto Ameruso, sarà realizzato a Tarsia, in un luogo di grande valore simbolico, di fronte al Lago, a poca distanza dall’ex campo di internamento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti. La grande opera umanitaria sorgerà su un’area di 10mila metri quadrati e sarà intitolata al bambino siriano Aylan Kurdi. Corbelli ribadisce il “grande valore umanitario dell’opera che darà dignità e ricordo alla morte dei poveri e sfortunati migranti, che perdono la vita nei tragici naufragi mentre fuggono da guerre, persecuzioni e miseria. Finirà la disumanità di quei corpi, quasi tutti, senza nome e senza volto, seppelliti in tanti piccoli sperduti cimiteri che di fatto ne cancellano in questo modo, per sempre, ogni ricordo e ogni riferimento per i loro familiari che non sapranno mai dove andare un giorno per trovarli , per portare un fiore e dire una preghiera”. Ma la “speranza, il desiderio e il sogno” del leader di Diritti Civili è “che questa grande opera umanitaria e di pace possa contribuire a fermare, un giorno speriamo non lontano, il feroce terrorismo islamico. Anche di fronte alle stragi più orribili, come l’ultima di Nizza, pur con il cuore colmo di dolore e di rabbia, bisogna avere il coraggio di continuare sulla strada della solidarietà, dell’accoglienza che è un ‘arma’ non violenta per sperare un giorno di fermare la mano di questi spietati e sanguinari terroristi. Non c’è altra strada e soluzione per combattere contro questo esercito di folli e feroci kamikaze invisibili pronti a colpire e a fare strage di innocenti in qualsiasi parte del mondo! Non si può pensare di fare (soltanto) la guerra (impossibile e purtroppo perdente) a dei fantasmi, pronti a materializzarsi (in ogni angolo del Pianeta) solo nel momento di compiere la strage suicida! Anche per questo do grande importanza alla importante opera umanitaria universale, il cimitero internazionale dei migranti, che stiamo per realizzare a Tarsia”.