CATANZARO. Presidi, blocchi e contatti frenetici: è riesplosa in Calabria la rabbia di precari e percettori di ammortizzatori sociali in deroga. A distanza di quasi 20 giorni dalla precedente mobilitazione che ebbe come teatro gli imbarcaderi di Villa San Giovanni per la Sicilia, la protesta si è spalmata stavolta su quattro località della regione in corrispondenza con i punti nevralgici del sistema dei trasporti. Oltre a Villa San Giovanni, infatti, dove si è riproposto il blocco degli ingressi agli imbarcaderi per Messina, una dose di disagi è toccata stavolta anche agli automobilisti in transito sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria che hanno dovuto pagare pegno con il blocco, durato alcune ore, nel tratto tra Montalto e Cosenza a causa del presidio sulle rampe d’ingresso e uscita di Cosenza nord, e a quelli che stavano percorrendo la statale 106, tra Isola Capo Rizzuto e località Passovecchio, all’ingresso della città di Crotone. Problemi solo un pò più limitati nella stazione ferroviaria di Lamezia Terme. Era iniziata in mattinata con la previsione di un’altra lunga giornata di passione la mobilitazione di precari e lavoratori espulsi dal ciclo produttivo che rivendicano risposte dal Governo in merito sia al saldo delle indennità 2013 per i percettori di ammortizzatori sociali, sia alle certezze rispetto al percorso di contrattualizzazione per i precari Lsu-Lpu. “Il Governo e la Cabina di regia – hanno sottolineato i sindacati Cisl e Uil – hanno assunto impegni precisi ad oggi completamente disattesi”. A metà giornata, poi, la notizia attesa, resa nota dal segretario del Pd della Calabria, Ernesto Magorno: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha fissato un incontro con i sindacati calabresi per mercoledì 12 novembre su tutte le questioni che riguardano il settore del precariato nella regione. Una data confermata successivamente, a Catanzaro, ai segretari generali calabresi di Cisl e Uil, Paolo Tramonti e Santo Biondo, a conclusione di una riunione, dal prefetto del capoluogo, Raffaele Cannizzaro. Solo a questo punto i manifestanti si sono decisi a togliere i blocchi e i presidi e la situazione è potuta tornare alla normalità nel primo pomeriggio. Anche i traghetti da e per la Sicilia, che erano stati momentaneamente dirottati nel porto di Reggio Calabria, sono stati fatti attraccare nuovamente a Villa San Giovanni. “Manteniamo comunque lo stato di allerta – ha detto Santo Biondo – e al Governo Renzi diciamo di non scoprire il proprio tallone d’Achille in Calabria, perché se a livello nazionale tra gli annunci e i fatti ci sono pochi riscontri, in Calabria non ce n’è nessuno”. “Si tratta di primo risultato importante – gli ha fatto eco Paolo Tramonti – ora dal Governo attendiamo risposte certe”. Intanto, per una mobilitazione che in qualche modo fa un passo avanti, ce n’è un’altra che si affaccia: il 7 novembre la Cgil scenderà in piazza, sugli stessi temi, a Lamezia Terme e Gioia Tauro. E promette battaglia.