CATANZARO. “La tragedia da binario unico che ha sconvolto la Puglia e l’Italia intera, più che come incidente a noi pare debba inquadrarsi nella categoria dei disastri annunciati e, in quanto tali, fra i crimini del nostro Paese. Paese in cui le regioni del Sud continuano ad essere trattate dai Governi con atteggiamento di pietismo, di assistenzialismo, di troppa sufficienza rispetto ai problemi; sia chiaro: soprattutto per colpe attribuibili alla classe politica meridionale, la quale utilizzando il refrain ormai scontato e sterile del vittimismo, della criminalità e dell’atavico divario, si è adagiata nell’alibi che mantiene lo status quo e con tali atteggiamenti mantiene le sue fortune elettorali, anzichè proporre, rilanciare e portare il Sud, con le sue sole e magnifiche risorse, a primeggiare in Europa”. Lo afferma, in una nota, il movimento civico indipendente “Catanzaronelcuore”. “Non vogliamo – spiega la nota – l’inaugurazione di un’autostrada sapendo già che al taglio del nastro ci sarà consegnata con oltre 50 chilometri – fra l’altro fra i più critici sotto il profilo del tracciato – non ammodernati, mantenuti nelle condizioni di quarant’anni fa, salvo un restyling che piacerà solo agli allocchi e ai lecchini del potere. Nè ci piace il ridimensionamento dell’alta velocità ferroviaria calabrese, definita “light” dal ministro Del Rio poichè sul tracciato previsto, quello tirrenico, è oggettivamente complicato realizzarla con lo standard migliore. Senonchè esiste un’alternativa che il nostro Movimento ha da tempo proposto ai vertici della Regione Calabria affinchè, a loro volta, la ribadissero a Renzi e Del Rio: e cioè spostare la linea dell’Alta Velocità Salerno-Reggio sulla direttrice jonica (questo cambio di direzione potrebbe avvenire più o meno all’altezza di Belvedere Marittimo)”. Ciò, secondo il movimento, garantirebbe tre ottimi risultati in un colpo solo: “Avremmo – si legge – l’alta velocità vera e propria da 300 km/ora anzichè quella “light” del compromesso al ribasso che a noi non piace; la migliore orografia consentirebbe di realizzare l’opera sullo Ionio con un costo medio di 47 milioni/km anzichè di 96 come previsto sul Tirreno; percorrendo una via guadagneremmo due servizi: Sibari rappresenta infatti un nodo strategico in quanto da lì l’Alta Velocità garantirebbe il collegamento agevole tanto con l’Adriatica passando da Taranto (in Puglia è in corso lo studio di fattibilità per portare l’Alta Velocità da Foggia a Taranto), quanto con la tirrenica. Infine tale soluzione – spiega il movimento – risponde non solo a ragioni di efficienza ma anche di equità, ovvero dare una risposta definitiva all’isolamento dell’area Jonica”.