LAMEZIA TERME. “La mia decisione è stata abbastanza sofferta anche perché lascio con cinque anni di anticipo un lavoro che ho sempre amato ed in cui ho sempre creduto”. A dirlo il procuratore della repubblica di Lamezia Terme Domenico Prestinenzi, “emozionato e commosso”, al termine della cerimonia di commiato dalla Procura che ha guidato per tre anni portando a segno importanti operazioni “lavorando in sinergia con le forze dell’ordine che ringrazio, come ringrazio tutti i miei collaboratori”. Prestinenzi ha detto di aver riflettuto molto, confrontandosi con moglie e figli, prima di scegliere di abbandonare la toga e che a prevalere è stato “l’affetto per i figli, per la mia nipotina e per qualche altro che arriverà, oltre che per mia moglie che oggi è qui presente”. Alla cerimonia, tra gli altri, insieme ai dipendenti del tribunale, ai magistrati, alle forze dell’ordine, agli avvocati, rappresentati dal presidente dell’Ordine Antonello Bevilacqua e dal presidente della Camera Penale, Pino Zofrea, erano presenti il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro Domenico Introcaso, secondo il quale Prestinenzi “ha continuato ad essere maestro con i giovani sostituti”; il procuratore generale della Raffaele Mazzotta che ha elogiato le “qualità professionali ed umane” di Prestinenzi “magistrato – ha detto – molto equilibrato e sereno” assicurando, nel contempo, la vicinanza della procura generale a Lamezia Terme; il sostituto procuratore di Lamezia Terme Luigi Maffia che ha rimarcato che Prestinenzi “è stato leale con i suoi sostituti” ritenendo che “il suo abbandono è triste per chi resta ma non è un’opera che termina ma un’opera che continua”; il presidente del tribunale Bruno Brattoli.