CATANZARO. Migliorano le condizioni delle famiglie calabresi anche se un terzo dei cittadini della regione è ancora a rischio povertà. È quanto emerge dall’annuale rapporto sull’economia in Calabria della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia. “In base agli ultimi dati rilasciati dall’Istat riferiti al 2014 – è scritto nel rapporto di Bankitalia – il reddito disponibile pro capite in termini reali, pari a circa 12.300 euro (17.500 euro in Italia), è aumentato dello 0,4 per cento rispetto all’anno precedente (-0,4 per cento in Italia). In base all’indagine Istat sulla spesa delle famiglie residenti, tra il 2013 e il 2014 si è registrato un miglioramento delle valutazioni delle famiglie circa la loro condizione economica: il saldo tra la quota di famiglie che valutano le loro risorse economiche negli ultimi 12 mesi ottime o adeguate e la quota di quelle che le ritiene scarse o insufficienti è tornato ad aumentare; la crescita dell’indicatore si è estesa anche al 2015, permanendo tuttavia ancora su livelli più bassi rispetto al 2011”. Restano alti, anche se in misura inferiore al passato, i dati sulla povertà in Calabria. “In base all’indagine Silc del 2014 – rileva il rapporto della filiale calabrese della Banca d’Italia – le persone che potevano essere definite povere o socialmente escluse secondo la definizione europea erano pari in Calabria al 43,5 per cento della popolazione, incidenza significativamente superi ore alla media nazionale (28,3 per cento). Rispetto all’indagine del 2013, l’indicatore si è comunque ridotto di 1,3 punti percentuali (-0,1 in Italia). Il miglioramento dell’indicatore complessivo – si legge – riflette la riduzione delle persone che vivevano in condizione di grave deprivazione materiale, che nel 2014 erano il 15,6 per cento della popolazione (11,6 per cento in Italia). La quota delle persone a rischio di povertà è rimasta stabile, mentre è cresciuta l’incidenza degli individui che vivono in famiglie a bassa intensità”.