PALMI. “Ieri, nel carcere di Palmi, un detenuto di fede islamica, già monitorato perché ritenuto radicalizzato, durante un controllo di sicurezza ha aggredito violentemente l’agente che lo stava perquisendo”. Lo affermano, in un comunicato, Donato Capece e Giovanni Battista Durante, segretario generale e segretario generale aggiunto del Sappe. “L’assistente capo della polizia penitenziaria, nonostante l’aggressione – aggiungono i due dirigenti del Sappe – riusciva a contenere il detenuto, coadiuvato da altri colleghi, evitando che l’episodio degenerasse. L’assistente è stato curato dai medici del carcere e dovrà osservare alcuni giorni di riposo. La cosa grave è che il detenuto, estremista islamico, nonostante la sua pericolosità, fosse ristretto, per mancanza di spazi, nel reparto accettazione che ha la funzione di ospitare detenuti in transito, ritenuti non pericolosi. Tutto questo mette a grave rischio di sicurezza la polizia penitenziaria, per cui sarebbe necessario trasferire tali detenuti in idonei istituti”. “Al 31 maggio scorso – afferma, da parte sua, Damiano Bellucci, segretario nazionale del Sappe – a Palmi erano presenti 153 detenuti, 11 dei quali stranieri. L’organico del Corpo di polizia penitenziaria è fissato in 122 unità, ma quelli effettivamente disponibili in sede sono circa 100, assolutamente insufficienti a garantire il regolare svolgimento dei servizi e la regolare fruizione dei diritti al personale di polizia penitenziaria, tant’è che da alcuni anni lo stesso personale ha accumulato oltre diecimila giornate di congedo ordinario non fruito. Ogni anno, inoltre, lo stesso personale è costretto ad effettuare oltre trentamila ore di lavoro straordinario. Chiediamo all’amministrazione penitenziaria di procedere al più presto ad incrementare l’organico della Calabria e di Palmi”.