SAN LUCA. Continua il calvario amministrativo di San Luca, uno di quelli posti sotto attenzione dalla Commissione parlamentare antimafia perché ritenuto ad alta densità ‘ndranghetista. Domenica, infatti, non si è votato per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale a causa della mancata presentazione di liste. Già lo scorso anno il tentativo di dare un’amministrazione a questo paese alle pendici dell’Aspromonte, diventato tristemente famoso come il “paese dei sequestri” e, più recentemente, per la faida tra le cosche Pelle-Vottari e Nirta-Strangio culminata con la strage di Duisburg del 15 agosto 2007 con 6 morti, era fallito. Allora, infatti, si presentò una sola lista, ma sui 3.446 aventi diritto al voto solo 1.485 cittadini, poco meno della metà, si recarono alle urne e le elezioni furono dichiarate non valide per la mancanza del quorum. I guai amministrativi più recenti di San Luca, il paese natale di Corrado Alvaro, sono iniziati con lo scioglimento del Consiglio comunale decretato nel maggio del 2013, a pochi giorni dalle elezioni, “per condizionamenti da parte della criminalità organizzata” e proseguito con la proroga del commissariamento sancita nel settembre 2014. A San Luca si trova il Santuario della Madonna di Polsi dove, secondo diverse inchieste della magistratura, in occasione delle celebrazioni di settembre, i boss delle varie cosche si riuniscono per decidere le strategie.