Si è concluso con la cerimonia di consegna degli attestati finali, il primo corso della Scuola di cultura politica, organizzata dall’Istituto Superiore Europeo di Studi Politici (ISESP) in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
La cerimonia, che ha visto la partecipazione di un nutrito pubblico, è stata preceduta da due interventi del direttore e del coordinatore scientifico della Scuola, il prof. Nico D’Ascola e il prof. Daniele Cananzi, sul tema “Politica come esperienza e come dimensione sociale”, nei quali sono stati messi a fuoco la specificità del fenomeno politico, il valore irrinunciabile della separazione dei poteri e il ruolo sociale che la dimensione politica è chiamata a svolgere. È seguito il saluto finale del presidente dell’Isesp, avv. Raffaele Cananzi, che ha dato appuntamento al prossimo anno accademico per il nuovo corso, le cui iscrizioni inizieranno a ottobre 2016.La cerimonia è terminata con la consegna degli attestati.
“L’ordine non è una entità irrilevante nei contesti politici – ha dichiarato il presidente della commissione Giustizia del Senato, Nico D’Ascola nel corso del suo intervento – ma quella entità regolativa in maniera non ambigua dei rapporti di forza che si svolgono all’interno della società. La legge – ha proseguito D’Ascola – può essere osservata e il legislatore ne può pretendere l’osservanza a condizione che lo stesso renda quantomeno conoscibili i precetti e soprattutto ponga il cittadino nella condizione di comprendere attraverso la lettura del testo, il limite tra il vietato e il consentito. Il presupposto di un atteggiamento consapevolmente orientato all’osservanza della legge è la possibilità di osservarla. Questa è un’affermazione complessa, ma sulla quale si regge quel rapporto, quel contratto sociale che lega il cittadino allo stato. Il potere politico è temporaneo. La politica la si deve fare non per professione, non avendo un’altra attività. E’ impensabile che chi abbia fallito in tutte le attività che ha cercato di svolgere, nei lavori che ha cercato di perseguire veda nella politica una situazione residuale, allorquando non si è dimostrato nulla. Questo è un richiamo alla società. La politica – conclude il presidente – dovrebbe caratterizzarsi per essere investita di tale funzione soltanto per quella quota di persone che quantomeno preliminarmente hanno dimostrato di poter dare un contributo alla società”.