CATANZARO. “Una palese illegalità ai limiti dell’incostituzionalità, uno schiaffo alla meritocrazia e una violazione dei diritti delle minoranze”. Così il consigliere regionale Domenico Tallini (Fi) bolla l’intenzione del presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, di affidarsi al sorteggio per designare le personalità alla guida di enti ed istituzioni di emanazione della Regione. “Cosa ci sia dietro la proposta del presidente Irto è facile immaginarlo, anche se l’interessato troverà a smentire. Le difficoltà all’interno della maggioranza e in particolare del PD impediscono di fatto al Consiglio regionale di esercitare i propri poteri in materia di nomine. Non è la prima volta che succede, ricordo che lo fece anche il presidente Bova che, però, si assunse in pieno la responsabilità di esercitare i poteri sostitutivi, agendo sui curricula presentati dai candidati. Il sorteggio, al contrario, è la negazione della meritocrazia perché, grazie alla Dea Bendata, professionisti o persone con curriculum di grande spessore finiranno per essere scavalcati da altri meno titolati. E che dire del diritto di rappresentanza delle minoranze sancito dalle leggi e dai regolamenti? Faccio l’esempio clamoroso del Corecom, al cui interno è specificatamente prevista la rappresentatività delle minoranze. Cosa farà il presidente Irto? Chiederà a tutti i candidati a questa carica la loro appartenenza prima di procedere al sorteggio? E poi allestirà due urne, una per la maggioranza e l’altra per la minoranza? Stiamo finendo nel ridicolo e nel grottesco, oltre che nella più sconcertante illegalità. Annuncio fin d’ora che, se il presidente Irto insisterà nella sua strana proposta, ricorrerà in tutte le sedi per l’annullamento delle nomine. Si assuma Irto la stessa responsabilità che ebbe il presidente Bova e designi lui, nel rispetto delle leggi e dei curricula presentati, i rappresentanti della Regione negli enti, tutelando i diritti delle minoranze. E non solo le esigenze del suo partito”.