CATANZARO. La Cgil calabrese annuncia iniziative di mobilitazione in tutta la regione a partire dal 7 novembre prossimo, giorno in cui è previsto l’arrivo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Le ragioni della protesta sono riportate in una lettera indirizzata dalla segretaria regionale del sindacato ai parlamentari. Nel mirino del sindacato soprattutto il Pd, partito del quale il premier è segretario. “Il Governo Renzi – scrive la CGil – sta penalizzando la Calabria, con le sue scelte, sia nei provvedimenti del Job act e sia nella legge di stabilità”. L’eliminazione dell’art.18, la riduzione delle coperture come gli ammortizzatori sociali con le scarse risorse a disposizione, il mantenere inalterata la pletora delle diverse tipologie di lavoro che fanno aumentare ulteriormente la precarietà, sono, secondo la CGil, “scelte che mortificano il lavoro, e i giovani. E nella legge di stabilità – continua la nota – non sono previste le risorse per la stabilizzazione degli LSU LPU, né le risorse per i lavoratori in mobilità in deroga. Mentre si bloccano i rinnovi dei contratti nel Pubblico Impiego e nella scuola e Università e ricerca, – scrive la CGil Calabria – si vende “fumo” sul TFR dei lavoratori che invece si tassa per far cassa, non si dice niente per Gioia Tauro, ma si parla irresponsabilmente del Ponte dello Stretto. E nella crisi che colpisce tanti lavoratori industriali che rischiano di perdere il posto di lavoro e che protestano civilmente, si fanno caricare dalla Polizia come succedeva ai tempi di Scelba: espressione di una concezione “personalistica” del potere politico e della democrazia. Tutto ciò purtroppo – scrive la CGil ai parlamentari calabresi – non trova contrasto da voi, autorevoli rappresentanti del governo in Calabria”. A parere del sindacato “non si può stare in questa ambiguità e a sostenere una politica che ha abbandonato la Calabria e la difesa del mondo del lavoro e della povera gente. Per queste ragioni – si legge – annunciamo la continuazione della mobilitazione dura in Calabria a partire dal giorno 7 novembre quando è prevista la venuta del Presidente Renzi. Faremo sentire la voce della protesta e della rabbia della Calabria e anche le proposte. Presiederemo le sedi del PD, porti, stazioni ed aeroporti, le cui modalità saranno nelle prossime ore comunicate. Andiamo – si legge – verso lo sciopero generale e chiediamo a tutti i parlamentari, che hanno a cuore la Calabria, uno scatto di orgoglio e di determinazione per contrastare l’abbandono e i provvedimenti ingiusti. Facciamo appello ai lavoratori poliziotti – si legge infine – ad evitare in Calabria quello che è successo a Roma”.