Un imperdibile e sorprendente “focus” da parte di due esperti di botanica ed erboristeria, ed anche di risorse e peculiarità della regione bruzia, che vanta una grande quantità di piante a chilometro zero. In primis la liquirizia, introdotta dai monaci benedettini già intorno all’anno Mille; ma pure il bergamotto, sua esclusiva assoluta; e tante altre come l’Asparago selvatico, la Borragine, il Finocchio selvatico, la Malva selvatica (quest’ultima ritenuta dai pitagorici una pianta sacra). Uno stimolo al riuso di piante di lunga tradizione, quale fondamentale risorsa nutrizionale nella salvaguardia della salute. Un necessario e contestuale “ritorno” ai saperi e ai sapori tradizionali, con le erbe non solo nutrimento, ma centro di miti, simbologie e rituali, oltre che fonti inesauribili di principi attivi e benefici.
La prassi di andar per campi a raccogliere erbe per uso alimentare e curativo, si è tramandata per secoli, da quando l’uomo da cacciatore e nomade, è diventato stanziale, quindi coltivatore. In ogni latitudine, l’alimentazione a base di erbe è stata una costante, così come il loro utilizzo in medicina. L’impiego alimentare delle piante spontanee, è una pratica diffusa in tutt’Italia, ma la loro scelta varia nei diversi distretti regionali: alcune specie sono apprezzate sulle tavole di tutto il territorio, altre, invece, vengono raccolte e consumate solo all’interno di delimitate aree geografiche.
Nella tradizione calabrese, in particolare, ricoprono notevole importanza piante ad uso alimentare e medicinale come: l’Asparago selvatico a specifica azione diuretica utile per eliminare scorie e compensare la ritenzione idrica; il Bergamotto dalle elevate proprietà battericide e anche rimedio capace di innalzare il colesterolo buono (HDL) e di ridurre il colesterolo cattivo, i trigliceridi, e la glicemia; la Borragine con proprietà emollienti, antinfiammatorie e rinfrescanti utile per curare vari disturbi dell’apparato respiratorio, gastro-intestinale e urinario; il Finocchio selvatico molto apprezzato in fitoterapia per la sua azione aperitiva, stomachica, digestiva, antispasmodica, antinfiammatoria, diuretica e depurativa; la Liquirizia con proprietà emollienti, antinfiammatorie, espettoranti, depurative, epatoprotettive, moderatamente antispasmodiche e diuretiche; la Malva selvatica ritenuta dai pitagorici una pianta sacra, emblema di saggezza e punto di incontro tra il mondo celeste e quello terreno, con azione antinfiammatoria, emolliente, vulneraria e lassativa.
Di questo interessante, quanto suggestivo argomento, si parlerà nei prossimi giorni in Calabria, con Sandro e Maurizio Di Massimo (il primo, biologo-etnobotanico; il secondo, erborista di indirizzo spagirico e ayurvedico) autori dell’intrigante “Ritorno alle radici. Le piante spontanee per l’alimentazione e la salute” Aboca Edizioni.
Il libro verrà presentato attraverso una vera e propria tournée, coordinata dai giornalisti Roberto Messina e Antonella di Tommaso che modereranno le varie presentazioni, col seguente calendario:
Lamezia Terme – martedì 10 maggio
ore 11.00 Istituto “L. Einaudi”, via Leonardo da Vinci
ore 18.30 Libreria “Tavella”, via Crati 15/17
Polistena – Reggio Calabria – mercoledì 11 maggio
ore 10.30 Istituto “Renda” di Polistena, via Vescovo Morabito
ore 18.00 “Officine Miramare” Reggio C., via Fata Morgana 1
Catanzaro – giovedì 12 maggio
ore 11.00 Istituto Agrario “V. Emanuele II”, via G. Cortese 1
ore 17.30 Biblioteca “De Nobili”, Villa Trieste
Vibo Valentia – venerdì 13 maggio
ore 10.30 Liceo Scientifico “G. Berto”, Via Bitonto
ore 17.30 Sistema Bibliotecario Vibonese, via Ruggiero il Normanno