REGGIO CALABRIA. “Molti cittadini saranno chiamati tra poche settimane al voto per rinnovare le amministrazioni comunali”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso in un passaggio del suo intervento presso la Scuola allievi Carabinieri a Reggio Calabria, in occasione della giornata antimafia della Gerbera Gialla. “Se la politica ha il dovere di prestare la massima attenzione alla compilazione delle liste e di rifiutare i comodi ‘pacchetti di votì, che, va ricordato, non sono mai gratis, agli elettori spetta il compito di giudicare le liste e scegliere attentamente a chi dare il proprio voto. E’ una scelta importante, la più importante in una democrazia. Scorrete tutti i nomi, informatevi, chiedete, non consegnate il vostro voto all’ammasso, non date maggior peso ‘contrattualè ai capibastone”, ha detto ancora. “Vi troverete di fronte a un bivio: da una parte la richiesta di un favore, una raccomandazione, uno scambio indecente. Dall’altra la dignità, la bellezza e la fierezza di un comportamento onesto, etico, responsabile, consapevole di non anteporre l’interesse individuale al bene pubblico. Vi assicuro che non c’è moneta, utilità che valga il rifiuto di quello che Paolo Borsellino definiva ‘il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità” ha sottolineato. “I dati sulle condanne per i reati ‘dei colletti bianchì (corruzione, peculato, riciclaggio, falso in bilancio) dimostrano che il rischio di responsabilità penale è infinitamente più basso di quello legato ai delitti commessi dalla criminalità comune o organizzata. Questo anche perché la prescrizione accompagna placidamente i processi per quei reati ad una fine prematura”, ha detto ancora il presidente del Senato, Piero Grasso. “Non dimentichiamo che questa situazione – ha aggiunto Grasso – è stata consapevolmente cagionata dalla politica, tramite una legge che nel 2005 ha d’un sol colpo dimezzato i tempi della prescrizione, senza preoccuparsi di adeguare le norme processuali al fine di dimezzare anche i tempi dei processi. Sono felice che finalmente vi sia stato un repentino cambiamento di rotta della politica e che in Senato, dopo un incomprensibile periodo di stasi, sia ripresa la discussione sul tema. Ma cerchiamo di non farci prendere da facili entusiasmi”. “Vi troverete di fronte a un bivio: da una parte la richiesta di un favore, una raccomandazione, uno scambio indecente; dall’altra la dignità, la bellezza e la fierezza di un comportamento onesto, etico, responsabile, consapevole di non anteporre l’interesse individuale al bene pubblico. Vi assicuro che non c’è moneta, utilità che valga il rifiuto di quello che Paolo Borsellino definiva ‘il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità'”. Lo ha detto il presidente del Senato, Piero Grasso, rivolgendosi agli studenti presenti alla 23/ma edizione della Giornata della Gerbera Gialla in corso a Reggio Calabria. “L’aspetto evolutivo più preoccupante, messo in luce da diverse indagini in tutta Italia, deriva dal consolidamento di un’area che coinvolge insieme a mafiosi e criminali, politici, imprenditori, professionisti e amministratori pubblici: complesse reti di relazioni inizialmente inquinate da intimidazione e violenza che poi lasciano il posto a convenienza, collusione, corruzione, favoritismo, e più in generale a coincidenza e fusione di interessi diversi”. Così il presidente del Senato. “I mafiosi e i criminali – ha aggiunto – si inseriscono fra la sfera dell’economia e quella della politica offrendo alle imprese e a pezzi delle istituzioni quei servizi che esse richiedono. Si determina così una saldatura garantita dalla corruttela, dal perseguimento del profitto ad ogni costo, dal disprezzo per la cosa pubblica e per l’interesse generale, attraverso appalti e commesse pubbliche, concessioni, acquisizione di imprese”. “La corruzione, soprattutto in periodi di crisi economica – ha detto ancora il presidente Grasso – non può che sottrarre risorse alla spesa sociale, accentuando così le diseguaglianze”. “I mafiosi e i criminali – ha aggiunto Grasso – si inseriscono fra la sfera dell’economia e quella della politica offrendo alle imprese e a pezzi delle istituzioni quei servizi che esse richiedono. Si determina così una saldatura garantita dalla corruttela, dal perseguimento del profitto ad ogni costo, dal disprezzo per la cosa pubblica e per l’interesse generale, attraverso appalti e commesse pubbliche, concessioni, acquisizione di imprese”. “La corruzione, soprattutto in periodi di crisi economica, non può che sottrarre risorse alla spesa sociale, accentuando così le diseguaglianze”. “Abbiamo lavorato anni per costruire una memoria condivisa, per far conoscere alle giovani generazioni i nomi e le storie delle tante persone uccise dalla criminalità organizzata in Italia, per far emergere con la giusta evidenza le modalità di ricatto e di sopraffazione con cui le ‘ndrine, le cosche e i clan soffocano molti territori del sud e si infiltrano in quelli del nord. La battaglia della memoria, per quanto non possa mai fermarsi, possiamo dire di averla vinta, grazie all’infaticabile lavoro di decine di associazioni, come Riferimenti, Libera, Addio pizzo, le Fondazioni Caponnetto, Falcone e tante altre, nonché di centinaia di insegnanti che si sono impegnati ogni giorno negli ultimi decenni”. Così il presidente del Senato. “Voi tutti, ragazze e ragazzi – ha proseguito Grasso – ne siete l’esempio: siete qui perché alcuni adulti hanno creduto profondamente nella vostra formazione civica, hanno voluto impegnarsi e dedicare tempo e risorse per farvi conoscere la storia del vostro territorio e di chi per questa terra ha dato la vita. Quella che dobbiamo ancora vincere è la battaglia della trasparenza, dell’impegno, della cultura. Per poter vincere abbiamo bisogno di alcune cose: un’imprenditoria onesta, una politica pulita, un’informazione libera, cittadini consapevoli. Per contrastare le mafie la politica deve fare una scelta di campo chiara e inequivocabile contro la corruzione, l’economia sommersa, il riciclaggio, i capitali illeciti, l’evasione fiscale, i delitti societari”.