REGGIO CALABRIA. La terza Commissione consiliare, ‘Sanità, attività sociali, culturali e formative’, presieduta dal consigliere Michele Mirabello, ha approvato nella seduta odierna due proposte di legge. “Il primo provvedimento, di iniziativa della Giunta regionale – è detto in un comunicato – detta norme per la tutela dei pazienti nell’esercizio delle attività specialistiche odontoiatriche. Negli allegati al testo normativo, in particolare, si fissano i requisiti di sicurezza ai fini dell’idoneità strutturale degli studi odontoiatrici: spazi di attesa, accettazione e attività amministrativa, servizi igienici separati per utenza e personale degli studi, illuminazione adeguata e ventilazione, garanzia della riservatezza. Il secondo provvedimento è frutto di una proposta abbinata dei consiglieri Giuseppe Giudiceandrea e Alessandro Nicolò, che avevano presentato sul medesimo argomento due distinte iniziative legislative”. “Il testo di legge approvato oggi, tra l’altro – prosegue Mirabello – introduce nella legislazione regionale la figura della cosiddetto ‘tagesmutter’ (mamma di giorno), operatore sociale sperimentato nelle regioni ladine, persona adeguatamente formata che offre educazione e cura presso il proprio domicilio a piccoli gruppi di bambini in una fascia di età compresa fin dalla nascita ai tre anni”. “Le caratteristiche di questo servizio educativo – si legge nella relazione di accompagnamento al testo approvato – sono: l’accoglienza e la cura di bambini in un ambiente familiare; una figura di riferimento stabile per il bambino e per la famiglia utente; l’inserimento del bambino in un piccolo gruppo, favorendo un limitato contesto di socializzazione e il rispetto dei tempi del bambino; la personalizzazione del servizio nel rispetto delle scelte educative della famiglia; la flessibilità d’orario del servizio, concordato secondo le esigenze della famiglia e dei bimbi accolti. Il servizio educativo della ‘tagesmutter’ si caratterizza per la forte continuità con il percorso educativo della famiglia (famiglia quale primo educatore) e per il recupero del valore della domesticità e si sviluppa con un progetto pedagogico personalizzato che pone al centro il bimbo, i suoi tempi di crescita, le sue esigenze”.