ROMA. “Ci dicono che è un rischio fare le opere. L’unico rischio che ha l’Italia è non sbloccare le opere pubbliche e private. Il nostro Paese per essere leader in tutto ma l’unico problema che possiamo avere è non sbloccare le centinaia di opere pubbliche e private. Questo vale per le note questioni di cui i giornali discutono nelle ultime ore, per Bagnoli e per le grandi opere strategiche”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi alla presentazione del piano sulla banda larga. “L’Italia deve ripartire sbloccando le opere pubbliche e private: compito del nostro governo è finalmente far accadere le cose, le infrastrutture sono il simbolo di questa partenza ma le infrastrutture non sono più solo quelle tradizionali. Va benissimo mettere a posto scuole e strade, ripulire Bagnoli con la più grande opera di risanamento ambientale fatta in Italia (mi dicono in Europa). Ma accanto a questo bisogna immaginare l’Italia dei prossimi venti anni, dei prossimi trent’anni”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. “Le opere pubbliche su cui stiamo lavorando, pubbliche e private, sono la nostra cifra costitutiva. Il governo è qui per realizzare le opere che per anni non si sono fatte”. “Vengo da una importante visita a Napoli: l’idea di sbloccare Bagnoli è semplicemente straordinaria. Ma Bagnoli è solo un esempio: vale per tutte le grandi opere strategiche, le scuole, le grandi opere come la Salerno-Reggio Calabria e l’aeroporto di Venezia che arriverà in parallelo all’aeroporto di Fiumicino a Roma. Il compito istituzionale di chi sta da questa parte del tavolo è fare le cose. E questo unisce tutti. Non a caso se c’è una misura che nella legge di stabilità è stata approvata da tutti, qualunque sia il colore politico, è lo sblocco del patto di stabilità per i Comuni perché così almeno possono fare un pò di opere”, ha sottolineato Matteo Renzi.