CATANZARO. L’ex capo di gabinetto della Questura di Catanzaro, il questore aggiunto Nicola Cosimo Miriello, è stato assolto “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Lo ha deciso il gup di Catanzaro Assunta Maiore che, in un processo con rito abbreviato, ha assolto con la stessa formula il coimputato di Miriello, l’imprenditore lametino Claudio Scardamaglia. I due sono stati difesi dall’avv. Francesco Gambardella. Il pm della Dda Elio Romano aveva chiesto la condanna di entrambi. I fatti per i quali il funzionario di polizia, attualmente a disposizione del Ministero, era sotto processo risalgono al 2010. Secondo l’accusa, Miriello avrebbe chiesto uno sconto al titolare di un negozio di oggetti d’arredo tramite Scardamaglia. Quest’ultimo è stato arrestato il 14 maggio 2015 nell’ambito dell’inchiesta “Andromeda” condotta dalla squadra mobile catanzarese contro presunti affiliati alla cosca di ‘ndrangheta degli Iannazzo. L’imprenditore, accusato di estorsione e illecita concorrenza aggravate dalle modalità mafiose, secondo l’accusa, sarebbe stato “vicino” ad elementi di spicco del clan. L’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari eseguita nei confronti di Scardamaglia è stata poi annullata, il primo giugno 2015, dal tribunale della libertà di Catanzaro che ne ha disposto la liberazione. “Il Coisp esulta per questa sentenza che dà ragione alla verità”. Lo dichiara all’Ansa Giuseppe Brugnano, segretario regionale del Coisp. “Non possiamo che essere contenti e soddisfatti – aggiunge Brugnano – perché gli avevamo espresso sin dal primo momento la nostra vicinanza, testimoniando l’ottima figura ed espressione professionale ed umana di Nicola Miriello. Sin dal primo momento abbiamo contestato il tritacarne mediatico nel quale era stato inserito ingiustamente”. “Sicuramente – conclude il segretario regionale del Coisp – l’amministrazione saprà ritornare quanto tolto all’ex capo di gabinetto della questura di Catanzaro ed avviarlo verso una carriera professionale di alto livello, che Miriello giustamente merita”.