CATANZARO. “L’ospedale di Lamezia deve avere un ruolo nella costituenda Azienda Sanitaria Ospedaliero-Universitaria di Catanzaro: era questo l’impegno e questo deve essere il percorso per un miglioramento complessivo dell’offerta sanitaria che non trascuri le tante opportunità dell’ospedale”. Lo afferma, in una nota, Sebastiano Barbanti, deputato del Pd. “Era questo – spiega – l’obiettivo dei miei contatti con il commissario di questi mesi che ora, da come apprendiamo, sembra iniziare con la convocazione per martedì prossimo del Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro per l’ospedale di Lamezia e dei Commissari per l’ospedale Pugliese-Ciaccio e per il Policlinico Mater Domini. Per questo obiettivo manifestiamo sabato ed anche perchè nel nostro ospedale siano presenti tutte quelle strutture che sono previste nell’ospedale di 1* livello e cioè oltre le specialità di base anche Oculistica, Otorinolaringoiatria, ed i servizi di Radiologia e Laboratorio. Ed il Servizio Immunotrasfusionale che non può e non deve essere nè chiuso nè limitato come asseriscono i Trasfusionisti della regione che, riuniti proprio a Lamezia, chiedono anche al presidente Oliverio il ritiro del decreto 58 del 2014 dell’ex commissario Scopelliti, che voleva chiudere i servizi trasfusionali di Lamezia ma anche di Castrovillari e di Polistena, ed il riconoscimento di servizi trasfusionali con primario in tutti gli ospedali di I livello, quindi, anche in Lamezia Terme, come prevede lo stesso allegato 2 dell’ultimo decreto commissariale n. 30. Sarò presente alla manifestazione per la sanità di sabato 19 così come sono stato presente in consiglio comunale e con le associazioni civiche ed auspico una partecipazione straordinaria dei Cittadini. Appare ormai evidente – aggiunge – come sia necessario modificare il decreto 30 e che siano stabiliti i criteri prima delle assegnazioni. Partecipiamo compatti e numerosi. La volontà della Città è precisa. Manifestiamo per chiedere ciò che ci spetta. Manifestiamo – conclude – per chiedere un ancor maggiore ausilio della politica regionale riconoscendo la peculiarità dei territori, cominciando da quello dell’area centrale della Calabria”.