MORMANNO. “Oggi, abbattendo l’ultimo diaframma di questa galleria, cominciamo ad abbattere molti pregiudizi sull’Italia e sulla sua capacità di completare le opere pubbliche”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, partecipando sul cantiere dell’Anas lungo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria all’abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria di Mormanno Nord. “Da tempo – ha detto Renzi – avevo detto che avremmo accelerato, perché rallentare era impossibile. L’A3 è l’autostrada più alta d’Europa, diventata simbolo, ingiustamente, delle cose che non vanno. Durante la conferenza alla stampa estera, quando ho detto che entro il 22 dicembre avremmo completato i lavori dell’A3, c’è stata una risata generale dei giornalisti stranieri, comprensibile ma che mi ha fatto arrabbiare, perché – ha aggiunto il presidente del Consiglio – non ironizzavano su di me ma sull’Italia. Tagliando le cravatte e con l’abbattimento del diaframma tagliamo anche i pregiudizi sul nostro Paese”. L’Italia, secondo il presidente del Consiglio, è stata sempre grande e capace di realizzare grandi infrastrutture, ma è passata l’idea che questo Paese non sappia fare le opere. Colpa – ha proseguito – della politica e della burocrazia, ma questa Italia ha oscurato un’altra Italia in cui ci sono uomini e donne che fanno cose straordinarie. I professionisti italiani e gli operai italiani – ha ancora detto Renzi – non sono secondi a nessuno “. Renzi ha poi sottolineato di aver indicato la data del 22 dicembre per il completamente dell’autostrada davanti ad un cantiere in Argentina, “opera – ha spiegato – che non ci sarebbe stata senza la capacità italiana”. Renzi ha rivendicato il completamento della Variante di Valico con due giorni d’anticipo sulla data prestabilita. “Quanto lo annunciai – ha spiegato – ci fu una risata generale ma poi abbiamo anticipato di due giorni”. Il presidente del Consiglio ha indicato il 20 luglio come data di un nuovo viaggio in Calabria sempre sull’A3 per inaugurare un nuovo tratto dell’opera. Poi ha aggiunto: “Se in Europa si parlasse più di investimenti si starebbe sicuramente meglio”. “Cristo si è fermato a Eboli e l’Alta velocità si ferma a Salerno. Non è possibile che l’Alta Velocità di fermi a Salerno, bisogna che arrivi fino a Reggio Calabria”, ha quindi sottolineato Renzi. “Serve una Italia che corre, non che rincorre”, ha aggiunto il premier, “un’Italia che fa cose”. Per questo dobbiamo “smetterla di lamentarci”, perché il nostro Paese “deve tornare ad essere guida in una Europa smarrita”, e dunque “serve il richiamo alla fiducia”. “Fino al 2007-2008 l’Italia investiva in infrastrutture 40 miliardi di euro l’anno, poi ridotti a 20 in nome della riduzione dei costi. Ma così non si è tagliato il superfluo ma si è tagliato il futuro del Paese”. Renzi ha quindi confermato il 22 dicembre come data di chiusura dei cantieri sulla A3, “perché devono smettere – ha affermato – di ridere dell’Italia”.