CROTONE. “Gentilissimi commissari, si fa seguito al vostro comunicato stampa di oggi e sebbene i toni ed il contenuto non siano consoni alla vostra funzione, lo contestiamo fermamente giacché non rispettoso del lavoro e dei sacrifici di chi ha investito tante energie e denaro in un’iniziativa che non è solo imprenditoriale”. É quanto scrive in una lettera a Massimo Scura ed Andrea Urbani, commissario e subcommissario per il Piano di rientro dal deficit sanitario, il Comitato “Noi vogliamo il Marrelli hospital”. “In effetti, pur non meravigliandoci, se non altro per la vostra superficialità nel cercare di risolvere il deficit della sanità calabrese – prosegue il Comitato – si rammenta che la vostra funzione non è quella di impedire le iniziative private su cui molte persone confidano non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche quale risoluzione di un problema sociale visto che il comprensorio non è dotato di strutture all’avanguardia come il Marrelli Hospital. Peraltro, non si comprende il vostro stupore laddove vi lamentiate in particolare degli organi di stampa dal momento che da una parte dovreste comprenderlo, dall’altra parte dovreste accertarlo come conseguenza diretta della vostra irragionevole e contraddittoria omissione. Ad ogni buon conto, non si comprende a chi ed a che cosa vi riferiate laddove fate riferimento a presunti e sedicenti millantatori di poteri. Invero, e qui sta la vostra contraddittorietà, da una parte ritenete di essere gli esclusivi gestori della sanità calabrese e dall’altra accusate taluni di non attendere alle proprie prerogative istituzionali, ritenendoli, evidentemente responsabili della mancata adozione del piano regionale. Ciò, oltre che essere illogico e quindi contraddittorio, qualora corrispondesse a verità, non può che cristallizzare ulteriormente la vostra grave ed illegittima omissione non solo amministrativa ma anche di natura penale. In effetti, qualora fosse vero, voi in quanto commissari della sanità calabrese avreste dovuto denunciare il tutto non solo alla Procura della Repubblica, ma anche alla Procura della Corte dei Conti visto che, certamente, questa inerzia e gravissima perdita di tempo sta provocando notevolissimi danni al Marrelli Hospital che certamente non può che rappresentare quale danno erariale. Pertanto, giammai nei cosiddetti ‘amici del Marrelli Hospital’ si potrà additare alcunché, visto che chi si prodiga affinché la struttura possa aprire lo fa esclusivamente perché crede nell’iniziativa, non solo dal punto di vista imprenditoriale ma anche sociale”. “L’auspicio – conclude il Comitato – è che le mediazioni portate avanti dalla Prefettura di Catanzaro in queste ore possano consentire di rivedere le vostre posizioni e consentire alla Città di Crotone di poter avere finalmente autorizzata la nostra struttura sanitaria, ingiustamente tenuta chiusa”.