Ko meritato e pesantissimo per l’Asd Reggio Calabria contro la Cavese. I campani si sono presentati con il nuovo allenatore Papagni, accompagnati e sostenuti da 200 supporters giunti in Calabria. Una resa segnata da due sfortunati disimpegni difensivi. Il primo al 13’ quando De Bode infila la propria porta sulla discesa di Donnarumma a sinistra. Gara subito in salita per gli amaranto che comunque sembrano incapaci di reagire. Gli attacchi sono poca cosa, affidati allo sgusciante Oggiano, peraltro meno brillante di altre volte, perché controllato a vista dai guardiani ospiti. Bramucci e Foderaro inconsistenti e non pervenuti, Roselli in cattive condizioni fisiche. Sulle fasce inoltre il Reggio non sfonda mai. La Cavese non rischia nulla e nella ripresa piazza il colpo vincente. Anzi è la stessa squadra di Cozza ad autocastigarsi. Il cross di Improta da sinistra è quasi innocuo ma Marco Ventrella la combina grossa, più grossa di Leonforte e Siracusa. Va a bloccare in presa ma si fa sfuggire la stessa che carambola su Criniti che comodamente appoggia in porta. Mazzata terrificante per il Reggio e per Ventrella, psicologicamente a terra perché consapevole del grave errore commesso. Il raddoppio taglia di fatto le gambe agli uomini di Cozza, già peraltro spenti. Nonostante l’ingresso di Zampaglione la gara non si schioda più, la Cavese controlla a suo modo l’inesistente reazione amaranto. Solo noia in campo fino alla fine mentre sugli spalti le due tifoserie si beccano fortemente. Una sconfitta che taglia il Reggio dalla corsa al vertice. Da oggi si pensa a difendere il quarto posto o al massimo a raggiungere il terzo. La vetta oramai appare un miraggio.
Manuel Soluri